Idarucizumab, antidoto sperimentale per dabigatran, ripristina la coagulazione
Nuovi risultati dimostrano che l’antidoto sperimentale idarucizumab (Boehringer Ingelheim) può invertire l’effetto che l’anticoagulante orale dabigatran etexilato ha sulla coagulazione e sui suoi meccanismi.
In uno studio condotto su volontari sani, idarucizumab somministrato dopo il pre-trattamento iniziale con dabigatran ha dimostrato di ripristinare il sistema della coagulazione e la formazione di fibrina.
È la prima volta che un antidoto per un nuovo anticoagulante orale dimostra quest’effetto. I risultati dello studio sono stati presentati durante l’ultimo meeting dell’American Heart Association (15-19 novembre 2014, Chicago). In 35 volontari sani, è stata studiata la formazione di fibrina, dopo aver procurato sulla cute dei soggetti un piccolo taglio, simile a quello che può essere causato da un foglio di carta.
Le misurazioni sono state fatte al basale, dopo la somministrazione di dabigatran e dopo la successiva somministrazione di idarucizumab o di placebo. I risultati indicano che dabigatran ha inibito quasi completamente la formazione di fibrina nel sito della ferita, e che idarucizumab ha ripristinato la formazione della fibrina stessa. Idarucizumab è risultato ben tollerato e non ha causato effetti collaterali clinicamente rilevanti.
Lo scorso giugno, l’Ente regolatorio USA ha concesso alla molecola la designazione di “breakthrough therapy”.
Ultima revisione: 17 Novembre 2022 – Pierpaolo Benini