Italiani non solo golosi, ma anche pigri
Italiani non solo golosi, ma anche pigri. La campagna Curare la Salute 2015 aveva evidenziato quanto il nostro popolo fosse poco attento verso un’alimentazione sana ed equilibrata, e ora sembra che sia anche “afflitto” da pigrizia. In Italia il 33 per cento degli adulti non raggiunge i livelli di attività fisica quotidiana raccomandati dall’OMS: ben il 38 per cento delle donne e il 28 degli uomini. I dati diventano allarmanti per gli adolescenti: il 92 per cento dei tredicenni non raggiunge i livelli consigliati di attività fisica.
Questi i risultati dello studio “L’impatto economico dell’inattività fisica in Europa”, realizzato dal Centre for Economics and Business Research e commissionato da ISCA (International Sport and Culture Association), e che è stato di recente presentato a margine di EXPO Milano 2015. Con un focus su sei Paesi europei, Italia, Spagna, Regno Unito, Francia, Germania e Polonia, lo studio ha avuto l’obiettivo di avviare una riflessione su questi importanti temi e costituire un punto di partenza condiviso per incoraggiare i cittadini europei ad adottare stili di vita più sani e attivi. L’analisi è un’ulteriore conferma del fatto che l’inattività costituisca uno dei principali fattori di rischio per patologie “big killer”, quali le coronaropatie, il diabete di tipo II, il cancro colon-rettale e il cancro al seno, e sia responsabile del 14,6 per cento dei decessi in Italia, equivalente a 88.200 persone nel 2012.
Vanno incentivate dunque tutte le iniziative volte a stimolare le persone al movimento. Al riguardo, segnaliamo due progetti internazionali avviati per la prima volta in Italia: EUROBIS (Epode Umbria Region Obesity Intervention Study) e Beat The Street. Realizzati a Perugia il primo e a Terni il secondo, sono basati su metodologie innovative volte a contrastare il fenomeno dell’incremento dell’obesità e promuovere l’educazione a uno stile di vita sano e attivo. Maggiori informazioni si possono trovare su www.eurobis.it, e terni.beatthestreet.me