Studiare la produzione di piastrine è oggi possibile, grazie alla seta
Un modello in 3D interamente realizzato in seta potrà essere usato per studiare i meccanismi coinvolti nella produzione delle piastrine sia in condizioni fisiologiche che patologiche. Sarà così possibile individuare i processi alla base di molteplici malattie, e identificare nuovi target terapeutici. Queste prospettive sono offerte da un progetto di collaborazione tra l’Università di Pavia e la Tufts University di Boston, i cui risultati iniziali hanno meritato la pubblicazione sulla prestigiosa rivista Blood. Lo studio è coordinato da Alessandra Balduini, del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Ateneo pavese, e riguarda appunto la realizzazione di un modello tridimensionale di midollo osseo, realizzato in seta e processato in acqua, allo scopo di studiare le malattie, con la possibilità di trasfondere le cellule prodotte ex-vivo.
La produzione di pastrine ex-vivo rappresenta tuttora una grande sfida nell’ambito dell’ematologia, e questo nuovo modello potrebbe aprire nuove prospettive di ricerca e cura. Il modello è depositato come brevetto negli Stati Uniti, ma gli esperimenti sono stati condotti sia a Boston che a Pavia. A oggi gli unici laboratori ad aver elaborato questo modello sono due, all’Università di Harvard e all’Università di Pavia-Tufts University.