Psoriasi a placche: nuove prospettive di cura con ixekizumab
Psoriasi a placche: nuove prospettive di cura con ixekizumab. I risultati relativi all’efficacia e tollerabilità di questa molecola in sperimentazione nelle forme moderate e severe di malattia sono stati presentati in occasione del PIN- Psoriasis International Network– che si è concluso a Parigi lo scorso 9 luglio.
Ixekizumab (Eli Lilly) è un anticorpo monoclonale umanizzato IgG4 che si lega selettivamente con l’interleuchina 17A (IL-17A) e inibisce la sua interazione con il recettore IL-17. IL-17A è una citochina naturale che è coinvolta nella normale risposta infiammatoria e immunitaria. Il farmaco inibisce il rilascio di citochine proinfiammatorie e chemochine, ed è stato approvato dalla Food and Drug Administration statunitense nel marzo 2016 per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave in pazienti adulti che sono candidati alla terapia sistemica o alla fototerapia.
I risultati presentati a Parigi derivanti da tre studi di fase 3 sono stati pubblicati anche sul New England Journal of Medicine, e in sostanza mostrano che la molecola somministrata per via iniettiva sc si mostra efficace e ben tollerata a 12 settimane; gli effetti mostrano un mantenimento crescente a 60 settimane con evidenza di remissione elevata. I miglioramenti peraltro sono stati osservati già alle prime due settimane. Ottima tollerabilità, sicurezza e pelle pulita per circa 8 pazienti su 10. Risultati significativi dunque che mostrano i grandi passi in avanti compiuti dalla ricerca che, puntando sull’IL-17, si sta avvicinando rapidamente alla remissione della malattia. Dati che incoraggiano a proseguire in questa direzione ritenuta al momento la migliore per offrire al paziente cure che, superando gli standard attuali, rispondano alle aspettative non solo di risoluzione delle placche psoriasiche sulla pelle, ma anche del conseguente recupero di una soddisfacente qualità di vita dal punto di vista emozionale e relazionale, molto spesso minata da questa patologia