Skip to content
alzheimer

Alzheimer, se il sonno è disturbato aumentano i livelli di beta-amiloide

Un nuovo studio mostra una possibile spiegazione biologica della nota associazione fra disturbi cronici del sonno e sviluppo di deficit cognitivi. Un monitoraggio di due settimane compiuto su un piccolo gruppo (17) di pazienti sani di mezza età (35-65 anni) ha rivelato che anche un solo giorno di sonno insufficiente aumenta i livelli di beta-amiloide, mentre una settimana di sonno interrotto e irregolare aumenta i livelli di proteina tau.

Entrambe le proteine vengono collegate allo sviluppo della malattia di Alzheimer.

I 17 pazienti monitorati in questo studio hanno portato al polso per due settimane uno strumento in grado di registrare la quantità e la qualità del sonno. Dopo 5 notti di monitoraggio i partecipanti hanno dormito in una speciale stanza del sonno, buia, insonorizzata, con clima controllato, in condizioni ideali per il sonno, anche se indossavano cuffie sulle orecchie ed elettrodi sul cuoio capelluto per monitorare le onde cerebrali.

Il sonno di una metà dei partecipanti è stato disturbato con segnali acustici, inviati quando le apparecchiature registravano l’ingresso nella fase di sonno profondo (onde lente). Il mattino dopo i soggetti con sonno disturbato riferivano di sentirsi stanchi e poco riposati anche se avevano dormito la quantità di ore abituali. Un mese dopo il test è stato ripetuto disturbando il sonno dell’altra metà dei partecipanti. Con una puntura lombare sono stati misurati i livelli di beta amiloidi e tau nel fluido cerebrale e nel midollo spinale di tutti i partecipanti.
I ricercatori hanno trovato un aumento del 10% dei livelli di beta-amiloide dopo una sola notte di sonno interrotto, ma nessun corrispondente aumento dei livelli di proteina tau. Tuttavia, nei partecipanti che nella settimana precedente avevano fatto registrare un sonno insufficiente anche a casa compariva un picco nei livelli di tau.

“Abbiamo dimostrato che un sonno insufficiente porta a livelli superiori di due proteine associate all’Alzheimer”, hanno affermato gli autori dello studio, David M. Holtzman e coll del Dipartimento di Neurologia, della Washington University School of Medicine, St. Louis, Missouri. “Pensiamo che una cronica carenza di sonno durante la mezza età possa aumentare il rischio di Alzheimer negli anni seguenti”.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.