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Ictus in Europa, cure adeguate solo nel 30% dei casi

  • Alessandro Visca
  • Sanità

L’ictus è tra le prime cause di morte in Europa, la seconda causa di deficit cognitivo e la prima causa di disabilità a lungo termine. La somministrazione tempestiva di un farmaco trombolitico può migliorare la prognosi e ridurre le conseguenze a lungo termine dell’evento. Tuttavia solo il 30% dei pazienti riceve un’assistenza adeguata.

Lo evidenzia il rapporto “L’impatto dell’ictus in Europa”, commissionato dall’associazione SAFE – Stroke Alliance for Europe al King’s College di Londra e tradotto anche in italiano dalle associazioni A.L.I.Ce. Italia Onlus e Ars Umbria, con il patrocinio dell’Osservatorio Ictus Italia.

I dati raccolti in 35 nazioni europee, Italia compresa, mostrano un tasso di morte per ictus che varia da 30 a 170 casi ogni 100 mila abitanti. A fare la differenza è la presenza o meno di Stroke Unit sul territorio. Una diversa possibilità di accesso alle cure che esiste anche in Italia tra le regioni del Nord, meglio attrezzate, e il meridione dove le strutture specializzate sono molto meno presenti e addirittura assenti in alcune aree.

“Il ministero della Salute – precisa Nicoletta Reale, presidente Osservatorio Ictus Italia e presidente A.L.I.Ce. Italia Onlus – stima che dovrebbero essere presenti oltre 300 Stroke Unit sul territorio, una ogni 200 mila abitanti: ne risultano operative 189, concentrate per l’80% nel nord Italia. Si va dalle 42 della Lombardia alle 5 della Sicilia, passando per Napoli che non ne ha nessuna”.

“In molte Regioni italiane – aggiunge Reale – non esiste ancora il ‘Codice ictus’ per il trasporto in ospedale: il personale del 118 (o 112), pur riconoscendo i sintomi dell’ictus, è tenuto, in base ai protocolli vigenti, a portare il paziente al pronto soccorso più vicino, anche se non dotato di Stroke Unit, aggiungendo quindi ulteriori perdite di tempo”.

“Importante è programmare, verificare e accreditare le strutture migliori per poter curare bene – precisa Luigi Frati, direttore scientifico Irccs Neuromed – Una rete nazionale è certamente importante. Una rete di qualità, che sia in grado di dire dove, come e in che maniera si deve curare un ictus”.

Un capitolo fondamentale riguarda la prevenzione, nello stesso rapporto si stima che nei prossimi venti anni   il numero totale dei casi di ictus nell’Unione europea aumenterà del 34% , passando dai 613.148 casi nel 2015 a 819.771 nel 2035. Altrettanto importante è la riabilitazione post-ictus che è decisiva per la qualità della vita dei pazienti.

Nell’indagine europea per valutare la qualità dell’assistenza in tutte le fasi che riguardano la malattia, dalla prevenzione alla riabilitazione, sono stati utilizzati indicatori specifici

 Indicatori SAFE per valutare la qualità dell’assistenza

1. Campagne per incoraggiare stili di vita sani (ad esempio controlli della pressione e monitoraggio del colesterolo)
2. La pressione sanguigna viene controllata regolarmente e trattata secondo le linee guida
3. Gli adulti con fibrillazione atriale a maggior rischio di ictus sono trattati in modo appropriato con anticoagulanti
4. Campagne pubbliche e aggiornamento professionale sottolineano che l’ictus è un’emergenza medica
5. I servizi di emergenza (ambulanze) sono addestrati allo screening dei pazienti per sospetto Stroke/ TIA e prevedono un trasferimento immediato all’ospedale
6. I servizi ospedalieri hanno reparti organizzati per l’ictus (stroke unit)
7. I pazienti sono valutati per la trombolisi e la ricevono (se clinicamente indicato) il più presto possibile dopo l’inizio dei sintomi dell’ictus
8. I pazienti con sospetto TIA sono valutati urgentemente per il rischio successivo di ictus
9. I pazienti vengono valutati per la riabilitazione entro i primi tre giorni dal ricovero ospedaliero e la riabilitazione viene fornita da parte di personale multidisciplinare sulla base delle necessità
10. Per pazienti stabili o con moderate disfunzioni viene consigliata la dimissione dalla terapia intensiva all’unità di riabilitazione o alla comunità
11. Ai pazienti viene fornito un controllo dopo l’ictus per la valutazione delle esigenze mediche e di riabilitazione
12. I pazienti e la loro famiglia/caregiver hanno accesso a un supporto pratico e psicologico

Il prosimo 25 ottobre a Roma in occasione della Giornata mondiale contro l’ictus cerebrale A.L.I.Ce. Italia Onlus presenterà i primi risultati di un nuovo progetto di monitoraggio dei percorsi di neuroriabilitazione in Italia.

 

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.