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Ipertensione, le nuove linee guida USA abbassano la soglia

  • Alessandro Visca
  • Medicina

L’ipertensione comincia oltre 120/80 mmHg anziché dai 140/90 mmHg. Questa è una delle principali novità contenute nelle nuove linee guida americane dell’ipertensione, curate da una task force dell’American Heart Association (AHA) e dell’American College of Cardiology (ACC). Il documento è stato pubblicato dalla rivista Hypertension.

L’aggiornamento pubblicato a 14 anni di distanza dalle linee guida precedenti elimina lo stadio classificato come pre-ipertensione e introduce la classificazione riassunta in questa tabella

Le nuove linee guida attribuiscono una particolare importanza sia alle modalità di misurazione della pressione, sia al luogo dove la pressione viene misurata. Viene preso in considerazione sia l’effetto “camice bianco”, ossia il rialzo dei valori pressori nella misurazione in ambulatorio, sia l’effetto ipertensione mascherata, che richiede una misurazione nelle 24 ore. In una tabella comparativa si cerca di quantificare le differenze che possono esserci con le diverse modalità di rilevazione della pressione sanguigna

Il primo effetto di questa nuova classificazione è l’aumento dei pazienti ipertesi che, con questi criteri, negli Usa crescono del 14%, con un numero addirittura triplicato nella fascia di età sotto i 45 anni. Questo non significa ricorrere subito alla prescrizione di farmaci antipertensivi. Il documento precisa, infatti, che nell’ipertensione allo stadio 1 la terapia farmacologica va prescritta solo per i pazienti che abbiano già avuto un infarto o ictus, che siano ad alto rischio di eventi cardiovascolari per l’età, che siano affetti da diabete, insufficienza renale cronica o abbiano un alto rischio di aterosclerosi.

Secondo gli autori il principale obiettivo di queste nuove linee guida è favorire l’adozione precoce di misure preventive, basate soprattutto su dieta e stile di vita, che diminuiscano l’incidenza di malattie croniche ed eventi cardiovascolari negli anni successivi.

Kenneth A. Jamerson, Professore di medicina interna e ipertensione presso l’Università del Michigan di Ann Arbor (Usa), che ha partecipato alla stesura delle linee guida, commenta: “l’ipertensione sarà diagnosticata a un numero maggiore di persone e saranno prescritti più farmaci, ma questo permetterà di salvare delle vite e di risparmiare denaro, prevenendo più ictus, eventi cardiovascolari e insufficienza renale. Per salvaguardare i conti del sistema sanitario, conviene a tutti prevenire e trattare precocemente questa malattia”.

Le raccomandazioni per i pazienti
dell’American Heart Association

PRESSIONE NORMALE
(120/80 mm Hg)
Stile di vita sano e controlli annuali

PRESSIONE ALTA
(120-129/80 mm Hg)
Stile di vita sano e controlli ogni 3-6 mesi

IPERTENSIONE STADIO 1
(130-139/80-89 mm Hg)
Valutazione del rischio CV e ictus a 10 anni. Se inferiore al 10%, cambiare lo stile di vita e controlli ogni 3-6 mesi. Se più alto cambiamenti nello stile di vita e terapia farmacologica con controlli mensili della pressione fino al raggiungimento degli obiettivi di riduzione della pressione.

IPERTENSIONE STADIO 2
(140/90 mm Hg)
Cambiamenti nello stile di vita e terapia farmacologica con 2 farmaci, controlli mensili della pressione fino al raggiungimento degli obiettiv di riduzione della pressione.

 

 

 

 

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.