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Prevenzione, rivaroxaban e aspirina più efficace della sola aspirina

La combinazione rivaroxaban più aspirina, rispetto alla terapia con sola aspirina, migliora la sopravvivenza e riduce l’incidenza di ictus e attacco cardiaco nei pazienti con malattia coronarica stabile o arteriopatia periferica.

La conclusione arriva dai dati finali dello studio COMPASS presentati al Congresso annuale della Società Europea di Cardiologia (ESC) in corso a Barcellona e pubblicati sul New England Journal of Medicine.

COMPASS è un grande trial che ha arruolato 27.395 pazienti in 33 paesi del mondo, in Nord America, Sud America, Asia, Europa Occidentale, Europa dell’Est, Sudafrica e Australia.

Lo studio ha testato due schemi di trattamento: rivaroxaban 2,5 mg due volte al giorno più aspirina 100 mg una volta al giorno e rivaroxaban 5 mg due volte al giorno, ognuno dei quali è stato confrontato con la terapia standard con aspirina 100 mg una volta al giorno. L’endpoint primario era morte cardiovascolare, ictus o infarto miocardico.

Lo studio è stato interrotto a febbraio di quest’anno perché i dati dimostravano con chiarezza una maggiore efficacia della combinazione rivaroxaban più aspirina rispetto alla sola aspirina.

L’aggiunta di rivaroxaban all’aspirina ha migliorato la sopravvivenza del 18%, rispetto all’aspirina da sola e ha ridotto l’incidenza di morte cardiaca, ictus e attacco cardiaco del 24% rivaroxaban 5 mg due volte al giorno non ha dato risultati migliori della terapia con sola aspirina.

Con l’aggiunta di rivaroxaban all’aspirina sono aumentate le emorragie e i siti più colpiti dal sanguinamento sono stati stomaco e intestino inferiore. Tuttavia, non vi è stato un aumento significativo di emorragie fatali o cerebrali.

John Eikelboom, della McMaster University, Hamilton, Canada, uno degli autori principali dello studio, ha dichiarato: “I vantaggi sostanziali mostrati dalla combinazione rivaroxaban e aspirina supportano l’approccio terapeutico che prevede l’utilizzo a basse dosi dei due trattamenti in combinazione. L’uso a basse dosi di una combinazione di farmaci ha dato buoni risultati anche in altri studi clinici per altre patologie e questi risultati di COMPASS ne confermano i benefici.”

Eugene Braunwald del Brigham and Women’s Hospital, Harvard Medical School, Boston, USA, ha osservato che lo studio segna una tappa importante nella trombocardiologia. “COMPASS ha fatto un passo avanti dimostrando che nella coronaropatia cronica stabile  una combinazione di basso dosaggio di aspirina e dose molto ridotta di rivaroxaban è superiore alla monoterapia dell’aspirina e alla monoterapia con rivaroxaban. COMPASS è uno studio ampio e rigorosamente condotto con risultati non ambigui che, credo, dovrebbero cambiare le linee guida “.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.