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Un alto consumo di sale aumenta il rischio di diabete di tipo 2

Una nuova ricerca, presentata al recente congresso dell’EASD (European Association for the Study of Diabetes), ha mostrato una correlazione significativa fra un alto contenuto di sodio nella dieta e un maggior rischio di sviluppare le  forme più diffuse di diabete: il diabete di tipo 2 e il diabete autoimmune latente (LADA).

Nello studio ESTRID sono stati arruolati 1,136 cittadini svedesi con diabete di tipo 2 e 355 con LADA, oltre a un numero simile di casi controllo. L’assunzione giornaliera di sodio è stata calcolata basandosi sulle risposte a un questionario sulle abitudini alimentari.

I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi a seconda della quantità di sodio assunto con la dieta:

Basso consumo  (< 2,4 grammi di sodio al giorno, fino a 6 grammi di sale)
Consumo medio (2,4-3,15 grammi di sodio, fino a 7,9 grammi di sale)
Consumo elevato
(>3,15 grammi di sodio al giorno, o >7,9 grammi di sale).

I risultati hanno mostrato che ogni grammo in più di sodio al giorno (2,5 g di sale) era associato a un rischio di sviluppare diabete di tipo 2 più alto del 43% e a un rischio del 73% più alto di sviluppare LADA.

Secondo l’autore principale della ricerca, Bahareh Rasouli, dell’Istituto di Medicina ambientale del Karolinska Institute di Stoccolma, anche se i fattori di rischio e i meccanismi sottostanti legati al rischio LADA sono in gran parte sconosciuti, per spiegare questi risultati si può ipotizzare che il consumo di sodio in eccesso possa indurre una reazione autoimmune a causa di una maggiore produzione di cellule pro-infiammatorie.

Nello studio il consumo di sodio al di sopra delle raccomandazioni quotidiane raccomandate era associato con una maggiore assunzione di carni trasformate, una minore assunzione di frutta e verdura e una maggiore probabilità di essere fisicamente inattivi.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.