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Fibrillazione atriale, la depressione è un fattore di rischio

Pazienti con sintomi di depressione clinicamente rilevanti hanno un rischio maggiore di sviluppare disturbi del ritmo cardiaco come la fibrillazione atriale (FA), che aumenta anche il rischio di ictus. Il legame tra disturbi mentali e rischio di malattie cardiache, già emerso in altri studi, è confermato da una nuova ricerca presentata a un recente meeting dell’American Heart Association.

I ricercatori della Keck School of Medicine, University of Southern California, Los Angeles (USA) hanno preso in considerazione 6.644 adulti, senza malattia cardiaca nota, con un’età media di 62 anni, seguiti per un periodo medio di 13 anni.

I pazienti con sintomi di depressione clinicamente rilevanti ( ≥ 16 al punteggio Ces-D, Centers for Epidemiologic Studies Depression Scale) avevano un rischio maggiore del 34% di sviluppare FA  rispetto ai soggetti con punteggio <2. Inoltre, le persone in cura con antidepressivi avevano un aumento significativo del 36% del rischio di sviluppare FA.

“Se questi dati saranno confermati da ulteriori studi – spiega Parveen Garg primo autore dello studio – specialmente quelli che riguardano la valutazione clinica della depressione, bisognerà verificare se trattare la depressione può voler dire anche abbassare il rischio di fibrillazione atriale.”

Gli autori dello studio ricordano che ci sono diverse evidenze di un legame tra disturbi mentali e malattie cardiache, raccomandano quindi sia ai medici sia ai pazienti di considerare con più attenzione il rischio cardiaco associato alla depressione.

Per quanto riguarda i meccanismi specifici che possono creare un legame tra depressione e malattie cardiache, gli autori di questo studio affermano che non si può stabilire un legame diretto tra disturbi mentali e funzione cardiaca, ma si possono ipotizzare diversi meccanismi in grado di influire. Questi includono livelli aumentati di infiammazione e livelli elevati di ormoni che interferiscono direttamente o indirettamente sul controllo del ritmo cardiaco.

In ogni caso, si tratta di una tematica di grande rilievo sanitario, se si considerano alcuni dati statistici che riguardano gli USA, ma sono confrontabili con quelli di altri paesi sviluppati. Più di 16 milioni di adulti negli Stati Uniti soffrono di depressione, secondo le stime del National Institutes of Health. La fibrillazione atriale, il disturbo del ritmo cardiaco più comune, colpisce circa 2,7 milioni di americani, secondo l’aggiornamento statistico 2018 su Heart Disease and Stroke dell’American Heart Association.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.