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AppleWatch apertura

Prevenzione cardiovascolare, è utile l’ECG sull’orologio?

  • Alessandro Visca
  • Sanità

La Food & Drug Administration, l’ente regolatorio per i farmaci statunitense, in tempi eccezionalmente brevi ha dato la sua approvazione ufficiale a due app utilizzabili sui nuovi modelli di Apple Watch, i dispositivi da polso che oltre ad ora e telefono, sono in grado di fornire una serie di dati sullo stato di salute di chi li indossa.

La Apple, un’azienda che, vale la pena di ricordarlo, è in grado di influenzare abitudini e comportamenti di milioni di persone, sembra puntare molto sulle applicazioni che riguardano la gestione della salute con questo dispositivo portatile. Nella comunicazione ufficiale si parla soprattutto di benessere e cura della persona, ma gli ultimi sviluppi tecnologici entrano con decisione in un campo molto più medicale.

Una delle due nuove app approvate dall’ FDA consente una lettura dell’elettrocardiogramma (ECG) in 30 secondi e fornisce un monitoraggio del battito cardiaco. Le registrazioni sono memorizzate in un file PDF che può essere condiviso con i medici. Inoltre, l’Apple Watch avvisa l’utente se rileva un ritmo irregolare e se la frequenza cardiaca va oltre o scende al di sotto di una certa soglia.

La seconda app utilizza un accelerometro e un giroscopio in grado di rilevare una caduta improvvisa. Quando si accorge della caduta l’orologio avvisa l’utente e se rileva l’immobilità per 60 secondi dopo l’avviso, chiama automaticamente i servizi di emergenza, comunicando la posizione.

Strumenti utili o fonte di allarmi ingiustificati?

Sulle potenzialità di questi strumenti i primi pareri comparsi sulla stampa medica americana sono discordanti. Secondo alcuni si tratta di strumenti sicuramente utili alla prevenzione e alla presa di coscienza del proprio stato di salute, secondo altri, invece, possono favorire sovradiagnosi o comunque fornire dati non affidabili.

Ivor J. Benjamin, presidente dell’American Heart Association, l’associazione dei cardiologi americani, ha detto che la possibilità avere un ECG al di fuori degli ambulatori è un progresso fondamentale, specialmente in patologie come la fibrillazione atriale. Benjamin pensa che le nuove funzionalità sulla salute del cuore di Apple, hanno “un grande potenziale” nella prevenzione di ictus, insufficienza cardiaca e altri problemi di salute.

Eric Topol, editorialista dello Scripps Research Institute, La Jolla, California, pensa invece che la funzione ECG dell’Apple Watch possa aumentare la possibilità di falsi positivi, per esempio rilevando molti casi di irregolarità del ritmo a basso rischio, che non devono essere trattate.

La possibilità di diagnosi affrettate o errate viene sottolineata anche da altri commentatori, c’è però un generale accordo sul fatto che la diffusione di questi strumenti e la conseguente raccolta di dati di fornirà indicazioni utili per lo studio delle aritmie e delle loro complicanze.

John Mandrola, elettrofisiologo del Baptist Health, Louisville, Kentucky fa notare che le nuove app forniscono dati simili a sistemi per il monitoraggio a distanza già ampiamente utilizzati e che i nuovi dispositivi nel tempo potrebbero sostituire altre apparecchiature meno maneggevoli e più costose, come ad esempio gli holter.

Le precisazioni della FDA

La FDA nella sua lettera di autorizzazione precisa che l’app ECG non è raccomandata per pazienti con diagnosi di fibrillazione atriale e per persone al di sotto dei 22 anni d’età.

Inoltre, la rilevazione di caratteristiche irregolari del battito cardiaco “non devono essere intese come segni di fibrillazione atriale e l’assenza di queste caratteristiche non va intesa come assenza di patologia. Questi dati devono essere utilizzati solo come indicazioni utili per le opportune verifiche sulla eventuale presenza di una fibrillazione”. L’FDA rileva inoltre che i dati vengono acquisiti solo quando l’utente è fermo e che la app non “va considerata un sostituto dei metodi tradizionali di diagnosi o trattamento”.

Una serie di precisazioni che sono destinate più alla classe medica che all’utente finale. Rimane quindi aperta la vera incognita, quale sarà l’impatto sugli utenti di una tecnologia che permette di avere al polso uno strumento per un monitoraggio cardiaco in continuo? Saranno informazioni utili per scegliere uno stile di vita più sano o genereranno una serie di esami e visite inutili?

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.