Prostata, la dieta antitumore consigliata dagli urologi
Limitare l’apporto di grassi nella dieta e tenere sotto controllo i livelli di colesterolo supporta la prevenzione non solo delle malattie metaboliche e cardiovascolari, ma anche quella di ipertrofia prostatica benigna e tumore della prostata. Lo segnalano gli esperti della SIU (Società Italiana di Urologia), citando i risultati di due recenti studi.
La prima ricerca è stata condotta su circa 36 mila uomini, di età compresa tra 40 e 99 anni, inclusi nel Taiwan National Health Insurance Database. In questa ampia coorte sono stati identificati 9 mila soggeti con iperlipidemia, monitorati per un periodo compreso tra uno e 14 anni tra gennaio 2000 e dicembre 2013. I risultati, pubblicati a febbraio di quest’anno sulla rivista Prostate, mostrano che i soggetti con iperlipidemia (n = 8.965) rispetto a a quelli non iperlipidemici (n = 26 895) avevano un’incidenza significativamente più alta di iperplasia prostatica benigna (IPB) (24,6% vs 12,3%, P <0,001). Dopo aggiustamento per fattori predisponenti, il rischio di sviluppare IPB nella coorte di iperlipidemici era significativamente più alto rispetto a quello della coorte con valori normali (HR = 1,73, IC 95% 1,63-1,83, P <0,001).
Un altro studio, pubblicato l’anno scorso su Oncotarget ha preso in considerazione 767 uomini con tumore della prostata localizzato e in attesa di prostatectomia radicale. Di questi, i pazienti con ipercolesterolemia mostravano un’incidenza superiore del 37% di sviluppo di un tumore della prostata, scarsamente differenziato all’istologia e localmente avanzato e/o aggressivo, con il coinvolgimento linfonodale nel 19% dei casi.
“Questi due studi – commenta Vincenzo Mirone, direttore del dipartimento di Urologia all’Università Federico II di Napoli – confermano l’importanza di tenere sotto controllo i livelli del colesterolo, non solo per prevenire il rischio di malattie cardiovascolari e lo sviluppo di sindrome metabolica, ma anche di malattie prostatiche e del tumore in particolare. In questo secondo caso, il fenomeno è riconducibile al fatto che tutte le cellule hanno bisogno del colesterolo per crescere, tuttavia, livelli eccessivi possono stimolare una crescita incontrollata delle cellule stesse. È stato, infatti, dimostrato che le cellule tumorali della prostata contengono livelli di colesterolo superiori a quelli presenti nelle cellule normali. Questo accade perché le cellule tumorali hanno sviluppato un meccanismo del tutto personale per superare i processi di controllo e regolazione dei livelli di colesterolo, cosicché questo finisce con l’accumularsi a dismisura inducendo la formazione del tumore”.
Per la prevenzione del tumore della prostata la SIU promuove la campagna #Controllati2018, che partirà da novembre nelle farmacie italiane. Intanto ecco il decalogo sulla sana alimentazione raccomandato dagli urologi.
Dieci consigli alimentari degli urologi per mantenere il colesterolo nella norma
e favorire il benessere della prostata
- Cereali, legumi e vegetali, ricchi di fibre e poveri di colesterolo.
- Pesce, principalmente quello azzurro ricco in omega3, almeno 2 o 3 volte alla settimana, cotto alla griglia, al cartoccio o al vapore (per limitare ulteriormente l’apporto di grassi).
- Poco olio e condimenti, evita burro, lardo o strutto.
- Carne, sia rossa che bianca, ma prediligendo quella bianca e i tagli magri.
- Frutta, in particolare i frutti rossi (mirtilli, lamponi, fragole, more) che hanno un potere antiossidante e contengono abbondanti quantità di vitamina C.
- Molta verdura, in particolare i pomodori cotti ricchi di licopene e i broccoli o cavolfiori che hanno azione antitumorale.
- Prediligi la frutta secca per il tuo spuntino, in particolare le noci e le mandorle perché ricche di proteine, fibre, minerali, vitamine e grassi insaturi.
- Bevande come thè verde che svolge un’azione benefica sulla prostata grazie alla catechina ed epicatechina.
- Evita l’uso eccessivo di uova in particolare il tuorlo perché ricco in colesterolo.
- Bandire spezie, carni lavorate e insaccati che infiammano e favoriscono l’insorgenza di malattia prostatica.