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Violenza contro i medici, come reagire? Ecco cosa fare in caso di aggressione

  • Alessandro Visca
  • Sanità

Gli atti di violenza contro medici e operatori sanitari sono in drammatico aumento. Una situazione preoccupante che ha spinto il ministero della Salute a dare vita a un Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni di tutti gli operatori sanitari. Dell’Osservatorio fanno parte, oltre a dirigenti nazionali e regionali della Sanità, il comandante dei Carabinieri del Nas, i presidenti degli ordini dei medici, dei veterinari, degli infermieri e dei farmacisti.

Le aggressioni in 2 casi su 3 riguardano donne e possono arrivare anche alla violenza sessuale, come nel recente caso della guardia medica di Catania.

Come reagire? Ordini professionali e sindacati medici come stanno affrontando il problema?

Lo abbiamo chiesto al dottor Giuseppe Monaco, dell’esecutivo nazionale della CISL medici.

 

Cosa fare in caso di aggressione

Appena subita la minaccia va subito avvertita l’autorità giudiziaria.

Nel frattempo:

Stare calmi

  • Tirare un sospiro profondo
  • Contare fino a venti prima di interloquire
  • Ripetere a se stesso: «sono troppo calmo per arrabbiarmi», «mi sento bene quando non perdo il controllo», «non ho bisogno di litigare»

Calmare l’avversario

  • Dire: «non vale la pena litigare per questo» oppure «io non ho niente contro di te e non voglio litigare»
  • Se qualcuno ti insulta, chiedi: «perchè dici questo ?»
  • Usa il tuo senso dell’umorismo per aiutare il tuo avversario a scherzarci sopra

Ascoltare le altre persone

  • Guardare l’altra persona negli occhi, fare un cenno col capo, dire «capisco»
  • Ripetere quello che è stato detto e poi chiedere «è giusto?»
  • Non andare troppo vicino alle altre persone. Tieni il tuo tono di voce normale (non urlare)
  • Nell’ambulatorio evita che vi siano a portata di mano dell’utente strumenti taglienti od oggetti contundenti

Sostenere la propria causa

  • Esponi la tua posizione e spiega quello che pensi o senti
  • Spiega le ragioni di quello che senti e fai
  • Stai a testa alta. Parla con sicurezza

Mostrare rispetto

  • Non dire all’altra persona che ha sbagliato
  • Dire: «capisco qual è il tuo ragionamento», «capisco perché puoi sentirti in questo modo».
  • Sii d’accordo dove puoi
  • Se hai fatto qualcosa di sbagliato chiedi scusa

Risolvere il problema

  • Suggerisci un compromesso
  • Chiedi all’altra persona di suggerire un compromesso
  • Considera altre possibili soluzioni
  • Fai queste domande, utili per risolvere il problema: «perché?» «perché no?» «che cosa succederebbe se…?»
  • Considera le possibili conseguenze di ciascuna soluzione

Prendere tempo

  • Chiedere testimoni: essere in due al cospetto del paziente (se adulto per la privacy non deve essere accompagnato da alcuno a meno che abbia evidente incapacità di intendere e volere).
Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.