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adesso basta

#Adesso basta, MMG in piazza per il rilancio della medicina generale

  • Alessandro Visca
  • Sanità

“I pazienti ci considerano il primo riferimento per i loro problemi di salute, ma le istituzioni continuano a sottovalutare la medicina di famiglia. Perché i pazienti hanno fiducia in noi e i politici no? È a loro che è rivolto il nostro #adesso basta”.

Così Silvestro Scotti, segretario generale nazionale della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia) ha riassunto il significato della campagna partita il 3 settembre da Biella e che prevede di toccare 15 città italiane in un tour di 30 giorni. Il camper del progetto sarà presente al Congresso nazionale della FIMMG in programma a Villasimius (CA) dal 7 al 12 ottobre.

“È molto importante per noi – ribadisce Gabriella Levato segretario generale regionale FIMMG Lombardia – Poter sentire direttamente l’opinione dei cittadini anche nei piccoli centri dove il nostro ruolo è ancora più importante.”

Per il rilancio della medicina generale nel Servizio Sanitario Nazionale, secondo Scotti, occorre che il medico di medicina generale sia messo in condizione di offrire un servizio adeguato ai tempi e agli obiettivi di razionalizzazione della sanità.

“Se le Regioni ci chiedono di operare per diminuire liste di attesa e accessi al pronto soccorso – spiega Scotti – dobbiamo poterci attrezzare. Come FIMMG abbiamo fatto proposte concrete che non andrebbero a pesare economicamente sul Fondo Sanitario Nazionale. La prima è quella di offrire la possibilità a persone che percepiscono il reddito di cittadinanza di accedere, con un’adeguata formazione, al ruolo di assistente nello studio del medico. Un modo per migliorare il servizio del medico e offrire un’occasione di lavoro e inserimento sociale senza costi aggiuntivi. L’altra proposta riguarda la possibilità di dotarsi di attrezzature digitali per esami con un’IVA agevolata. Si potrebbe fare attraverso accordi con le Regioni. Anche questo sarebbe un modo per migliorare il servizio sul territorio con costi minimi e vantaggi superiori che derivano dalla minore pressione sulle strutture ospedaliere.”

“A tantissimi medici – ribadisce Levato – manca il supporto di altre figure professionali come l’infermiere di studio, il personale amministrativo o altri operatori come l’assistente sociale e i terapisti della riabilitazione. Dobbiamo far sì che gli esami di diagnostica di I livello, come per esempio l’elettrocardiogramma, la spirometria o ancora un holter cardiaco o pressorio possa essere eseguita, anche in telemedicina, nei nostri studi. Dobbiamo far sì che il medico di medicina generale abbia la possibilità di prescrivere anche i farmaci con piano terapeutico per non  costringere i pazienti a rivolgersi ogni volta allo specialista con tutto quello che ciò comporta: aumento delle liste d’attesa ma soprattutto iniquità nell’accesso alle cure. Abbiamo bisogno di una politica che investa nella medicina di famiglia con provvedimenti specifici e finalizzati nella legge finanziaria.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.