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Bassi livelli di vitamina K aumentano il rischio di disabilità negli anziani

La vitamina K,  è una sostanza che si trova nei pomodori e in verdure a foglia verde come spinaci, cavoli, cime di rapa, ma anche nella soia, carne e  in alcuni latticini. Nell’organismo umano la vitamina K viene assorbita a livello intestinale e si accumula nel fegato. Svolge un ruolo importante nella coagulazione del sangue e nella salute delle ossa. Il fabbisogno di vitamina K è normalmente soddisfatto da una dieta normale, tuttavia possono verificarsi carenze a seguito, per esempio, di patologie intestinali o prolungate terapie con antiobiotici.

Un gruppo di ricercatori della Human Nutrition Research Center on Aging, Tufts University di Boston (Usa) ha dimostrato che un deficit di vitamina K può essere messo in relazione con un maggior rischio limitazioni funzionali nel movimento o disabilità in soggetti anziani.

L’indagine, che sarà pubblicata sulla rivista Journal of Gerontology: Medical Sciences, è stata condotta su un gruppo di 635 uomini e 688 donne tra 70 e 79 anni d’età, selezionati dallo studio Health, Aging, and Body Composition (Health ABC). I ricercatori hanno utilizzato due biomarkers: il livello circolante di vitamina K (fillochinone) e una misura funzionale di vitamina K (plasma ucMGP). La mobilità dei soggetti è stata valutata ogni sei mesi per sei-dieci anni attraverso visite e interviste telefoniche. La limitazione della mobilità corrispondeva ad almeno due report nell’arco di sei mesi in cui si riferivano difficoltà generiche nel movimento, in un percorso di un quarto di miglio e a salire 10 gradini, una totale incapacità (o grave difficoltà) a fare le stesse cose era definita disabilità.

È risultato che bassi livelli di vitamina k circolante, ossia il primo biomarker citato, sono associati a un rischio circa 1,5 maggiore di sviluppare limitazioni funzionali della mobilità e circa doppio di disabilità. Con risultati analoghi per uomini e donne.

Secondo la nutrizionista Kyla Shea della Tufts University prima autrice dello studio. “Con l’aumentare della popolazione anziana è importante conoscere meglio tutti i fattori di rischio per la disabilità motoria. Livelli bassi di vitamina K  già stati associati a un rallentamento dei movimenti e a un rischio maggiore di osteoartrosi.”

Il nuovo studio getta una nuova luce sul ruolo dei livelli di vitamina K nella mobilità degli anziani.

 

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Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.