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Malnutrizione

Malnutrizione, il ruolo degli alimenti a fini medici speciali

Quasi la metà dei pazienti ricoverati in ospedale è a rischio di malnutrizione. Un problema che tocca particolarmente i pazienti oncologici. Il 9% dei pazienti risulta malnutrito già alla prima visita oncologica, prima di iniziare le terapie antitumorali e per i pazienti in trattamento con radio e chemioterapia la malnutrizione tocca il 39%. Le conseguenze cliniche sono importanti. Un paziente oncologico su 5 muore di malnutrizione prima che per la malattia e una ricerca pubblicata sul Journal of Geriatric Oncology, evidenzia che in pazienti con più di 70 anni la malnutrizione è associata a un rischio di mortalità 2,6 volte più elevato.

Una situazione che ha portato all’approvazione nel 2017, da parte della Conferenza Stato-Regioni, delle Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici. Un documento importante che però va supportato con azioni concrete.

“Nate per fornire indicazioni agli operatori sanitari sulle modalità di riduzione delle complicanze mediche conseguenti alla malnutrizione e per facilitare il recupero dello stato nutrizionale e della salute fisica, le linee guida rischiano di rimanere largamente inapplicate – afferma Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC – Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo – se le autorità preposte non vigileranno sulla loro applicazione con l’obiettivo di operare azioni correttive e allineare il trattamento nutrizionale, oggi scarsamente praticato, a quello indicato. Esiste, inoltre, l’urgente necessità di implementare percorsi assistenziali di Nutrizione Clinica per tutte le malattie riconosciute a forte impatto nutrizionale”.

Il tema della malnutrizione è stato affrontato a NUTRENDO® 2018 Il primo Forum sulla nutrizione clinica, che ha riunito medici, professioni sanitarie, istituzioni, pazienti, industria e mondo dell’informazione. Il forum ha evidenziato il ruolo della supplementazione calorico-proteica eseguita con i supplementi nutrizionali orali, prodotti classificati come Alimenti a Fini Medici Speciali.

Questi alimenti somministrati a pazienti con diversi tipi di tumore e trattati in diversi stadi di malattia, hanno portato un incremento del peso e dell’assunzione globale di proteine e calorie, migliorando lo stato clinico del paziente, la sua qualità di vita e la tolleranza delle terapie antitumorali.

“E’ bene che i cittadini conoscano la differenza tra prodotti utilizzati nella Nutrizione Clinica e quelli utilizzati nell’alimentazione quotidiana comune. I prodotti denominati supplementi nutrizionali orali (ONS) sono Alimenti a fini medici speciali (AFMS) destinati alla prevenzione o al trattamento della malnutrizione calorico-proteica, indispensabili a correggere le alterazioni dovute a stati  patologici – spiega Anna Paonessa, Responsabile del Settore Alimenti a fini medici speciali di AIIPA (Associazione Italiana Industrie prodotti Alimentari)– questi alimenti possono presentarsi in forma liquida, cremosa o in polvere quando destinati a soggetti ancora in grado di alimentarsi per la via orale naturale”.

Da non trascurare anche le implicazioni economiche. Basti pensare che in Europa si stimano 33 milioni di persone a rischio malnutrizione per un costo sociale di circa 120 miliardi di euro.

“Studi di farmaco-economia hanno stabilito che riconoscere e trattare in maniera adeguata la malnutrizione riduce i costi sanitari – conclude Muscaritoli – solo un esempio per rendere l’idea: in chirurgia oncologica, anche utilizzando le formule più costose con immunonutrienti, si ottiene un risparmio di 1.250 euro a paziente, grazie alla riduzione delle complicanze e dei tempi di degenza.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.