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Ricerca, riparare i danni dell’infarto con le cellule staminali

cuoreLa rigenerazione del tessuto cardiaco con il trapianto di cellule staminali è una delle opzioni terapeutiche più promettenti per offrire un’alternativa al trapianto di cuore dopo le forme più gravi di infarto del miocardio.

In uno studio su animali da laboratorio è stato sperimentato con successo un nuovo approccio basato sull’effetto sinergico di un doppio trapianto di cellule staminali, che punta a recuperare contemporaneamente la funzionalità del muscolo cardiaco e la vascolarizzazione dell’area compromessa dall’infarto.

La ricerca è stata realizzata da un team della Konkuk University, della Catholic University of Korea, della Pohang University of Science and Technology e del T&R Biofab in Corea del Sud. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications.

Tecnicamente si tratta dell’impiego di due tipi di cellule staminali, vale a dire le cellule staminali mesenchimali derivate dal midollo osseo umano (hMSC) e i cardiomiociti derivati ​​da cellule staminali umane pluripotenti (hiPSC-CMs).

Studi precedenti hanno descritto separatamente i benefici dell’uso di queste due distinte cellule staminali nella riparazione cardiaca, in questo studio sono state impiegate simultaneamente. Gli hiPSC-CM sono stati iniettati per via intramiocardiale direttamente nel cuore del ratto, mentre un cerotto caricato con hMSC è stato impiantato ai bordi dell’area dell’infarto, come una benda.

I risultati hanno mostrato che questo duplice approccio ha portato a un significativo miglioramento della funzione cardiaca e al potenziamento della formazione dei vasi del cuore dopo l’infarto. Il cerotto impiantato con hMSC non solo ha fornito un micro-ambiente che ha migliorato la rigenerazione vascolare, ma ha anche migliorato la ritenzione di hiPSC-CMs, aumentando la funzione cardiaca e ripristinando il miocardio compromesso.
La maturazione funzionale degli hiPSC-CMs iniettati per via intramuscolare è particolarmente importante, perché può ridurre il potenziale rischio di aritmie, una delle principali cause di morte cardiaca improvvisa.

“Riteniamo che questo nuovo duplice approccio possa potenzialmente offrire benefici traslazionali e clinici nel campo della rigenerazione cardiaca”, ha affermato Ban Kiwon, biologo delle cellule staminali, Dipartimento di Scienze biomediche, City University (Honk Kong). “Basato sullo stesso principio, il protocollo può anche essere utilizzato per riparare altri organi tra cui cervello, fegato e pancreas in cui coesistono più tipi di cellule staminali”.

Il team sta lavorando a studi di follow-up su modelli animali più grandi come i maiali.

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Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.