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Donna diagnosi

Tre malattie sottovalutate nelle donne

Endometriosi, coronaropatie, deficit dell’attenzione. Sono tre malattie per cui le donne devono aspettare più tempo degli uomini per ricevere una diagnosi corretta e cure appropriate. E sono solo tre esempi di una problematica della medicina, accertata da numerose ricerche, ossia la tendenza a sottovalutare i sintomi nel paziente donna, specialmente quelli che riguardano il dolore.

Le tre patologie sono segnalate un’editoriale di MedicalNewsToday, pubblicato l’8 marzo, Giornata mondiale della donna, e sono state appositamente scelte in tre campi molto diversi: patologie dell’apparato riproduttivo, cardiologia e psichiatria.

Endometriosi, anni per avere la diagnosi corretta

L’endometriosi è una condizione caratterizzata da presenza anomala di tessuto endometriale al di fuori dell’utero. Le aree interessate possono essere ovaie, tube di Falloppio, uretra, ma anche intestino, reni e altri organi. La malattia si manifesta con dolore nella zona pelvica, oppure in altre parti del corpo, sanguinamento mestruale abbondante e persistente, dolore durante i rapporti sessuali, nausea e vomito, forti mal di testa e stanchezza persistente.

Si tratta di una condizione frequente, che riguarda dal 7 al 15% delle donne in età fertile. Italia l’endometriosi colpisce circa 3 milioni di donne (dati studio ESHRE) ed è presente  in circa il 50% delle donne affette da sterilità.

Nonostante la frequenza di questa patologia, nella maggioranza dei casi passano diversi anni dall’esordio dei dolori alla diagnosi. Secondo uno studio della rivista americana Fertility and Sterility , che riguarda gli Usa, i due terzi delle pazienti affette da endometriosi hanno i primi sintomi da adolescenti, ma spesso devono aspettare 10 o 12 anni per avere la diagnosi.

Per dare un’idea di cosa accade, l’editoriale riporta il caso esemplare di una ragazza di 25 che soffriva di forti dolori pelvici, che per molto tempo sono stati scambiati per forti dolori legati al ciclo mestruale. “Mia madre e mia nonna – racconta la paziente – mi dicevano che le donne della nostra famiglia hanno sempre sofferto di forti dolori mestruali. Ho pensato che fossi debole e non capace di sopportare il dolore, finche non mi è stata stata diagnosticata un’endometriosi infiltrante profonda”. Per arrivare alla diagnosi la paziente ha dovuto consultare tre medici generici e due ginecologi. Inoltre poiché l’endometriosi era estesa ai reni e all’intestino, ha ricevuto anche diagnosi errate, come sindrome del colon irritabile e infiammazione pelvica.

Coronaropatia, le donne hanno sintomi diversi

La malattia coronarica, ossia l’alterazione anatomica o funzionale delle arterie coronarie, si si manifesta con sintomi diversi secondo il tipo e la gravità della patologia e spesso con differenza negli uomini e nelle donne: I sintomi più comuni sono angina, dolore alle spalle e affaticamento.

Un’importante ricerca pubblicata dal British Medical Journal ha dimostrato che la diversa sintomatologia rispetto agli uomini e la tendenza delle donne stesse a rivolgersi al dottore più tardi rispetto agli uomini determina un ritardo nella diagnosi e un ritardo nell’assistenza ospedaliera necessari nei casi gravi.

Un’altra review apparsa su Circulation ha evidenziato come gli studi clini in passato si siano focalizzati soprattuto sugli uomini.

“Per molti decenni, la ricerca sulle malattie cardiovascolari si è concentrata principalmente sugli uomini, portando così ad una sottovalutazione delle differenze tra i sessi dal punto di vista eziologico, diagnostico e terapeutico. Finché le donne sono sottorappresentate nelle sperimentazioni cliniche, continueremo ad avere dati insufficienti per prendere decisioni cliniche accurate sul 51% della popolazione mondiale. “

Deficit dell’attenzione, sottovalutato soprattutto nelle donne

“Un disturbo cerebrale caratterizzato da un modello continuo di disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo.”

Il deficit dell’attenzione e disturbo di iperattività (ADHD) secondo il  National Institute of Mental Health degli Usa è un “un disturbo cerebrale caratterizzato da un modello continuo di disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con l’equilibrio psichico o lo sviluppo.”

Una diagnosi di questo tipo nel 2016 è stata fatta a più di 6 milioni di bambini negli Usa. Questa condizione secondo gli esperti americani nel 60% dei casi prosegue in età adulta, ma solo nel 20% dei casi è diagnosticata e la situazione è ancora peggiore per il sesso femminile.

Fino a tre quarti di tutte le donne con ADHD non ricevono mai una diagnosi e, nel caso dei bambini, i medici diagnosticano meno ragazze rispetto ai ragazzi. Inoltre, mentre i ragazzi, in media, ricevono una diagnosi all’età di 7 anni, le ragazze devono aspettare fino all’età di 12 anni per ottenere la stessa attenzione clinica.

Anche in questo caso la malattia può manifestarsi con sintomi diversi nei due sessi. Nei maschi l’ADHD si manifesta come iperattività e impulsività; nelle ragazze e nelle donne il sintomo principale è la disattenzione, che i medici fanno più fatica a individuare. Inoltre, poiché le persone con ADHD hanno a volte altri problemi, come ansia, depressione e disturbo ossessivo-compulsivo, i medici nel caso delle donne tendono più facilamente a semplificare la diagnosi, non individuando l’ADHD.

Le conclusioni dell’editoriale sono che, nonostante i grandi progressi degli ultimi anni, la discriminazione del sesso femminile è ancora presente nella ricerca clinica e nell’assistenza sanitaria. E il primo passo per combatterla è imparare ad ascoltare le pazienti.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.