Alzheimer, conferme dalla ricerca del ruolo protettivo dei flavonoidi
Uno studio sperimentale condotto da ricercatori dell’università di Parma, in collaborazione con l’IRCCS Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri aggiunge nuove importanti conoscenze sulla funzione neuroprotettiva dei flavonoidi, composti polifenolici contenuti in un’ampia gamma di alimenti.
Lo studio pubblicato sulla rivista rivista Molecular Nutrition & Food Research si è proposto di identificare i derivati dei metabolici più attivi dei flavonoidi. Questi ultimi, infatti, dopo l’assunzione degli alimenti che li contengono vengono rapidamente metabolizzati e sono i prodotti del metabolismo che agiscono a livello cerebrale. Lo studio si è concentrato in particolare sulla capacità di interazione con gli oligomeri dell’amiloide β (AβO) che sono indicati tra le cause della malattia di Alzheimer (AD).
“L’obiettivo principale di questo studio – conferma Roberta Ruotolo del Dipartimento di Chimica, Scienze della Vita e Sostenibilità ambientale dell’Università di Parma – è stato proprio quello di verificare se alcuni metaboliti dei flavonoidi prodotti nell’uomo fossero capaci di contrastare la tossicità cellulare degli oligomeri Aβ, con un effetto protettivo nei confronti della malattia di Alzheimer”.
I ricercatori hanno utilizzato un nuovo test biologico per rilevare la tossicità cellulare degli oligomeri Aβ e hanno valutato l’attività protettiva di un’ampia gamma di metaboliti derivati da composti sintetici rappresentativi delle trasformazioni metaboliche dei flavonoidi.
In questo modo sono stati identificati alcuni metaboliti particolarmente attivi (fenil-g-valerolattoni).
I rislutati sono stati poi verificati in vivo dai ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, che hanno dimostrato che i fenil-g-valerolattoni sono in grado di migliorare la performance cognitiva e fermare la neuroinfiammazione nei topi con un eccesso di oligomeri Aβ.
L’identificazione di queste sostanze darà nuovi impulsi e nuovi mezzi alle ricerche sulla correlazione tra il consumo di alimenti, come cioccolato, the, frutti rossi, noci e nocciole, ad alto contenuto di particolari flavonoidi e una minore incidenza delle forme di Alzheimer e altre forme di demenza.