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Covid-19, come sarà accolto il vaccino quando sarà pronto?

L’arrivo di un vaccino sicuro ed efficace per il COVID-19 viene generalmente considerata la soluzione finale per arrestare la pandemia. Tra gli elementi che determineranno il successo della strategia preventiva, oltre alla disponibilità di una quantità sufficiente di vaccino efficace e sicuro, c’è anche la  quantità di popolazione effettivamente disposta a vaccinarsi.

Che la compliance per il futuro vaccino anti-coronavirus non vada data per scontata lo dimostra una recente ricerca (attualmente disponibile sul server di prestampa medRxiv *) basata su interviste condotte in 19 paesi. Il risultato di questo primo sondaggio mostra una differenza notevole tra la quota di persone disponibili a vaccinarsi nei diversi paesi. Il fattore più importante per la compliance sembra essere il livello di fiducia nelle informazioni fornite dal governo.

La ricerca

I ricercatori dell’Università di Barcellona in Spagna, della City University di New York, della Georgetown University e dell’Emerson College negli Stati Uniti, nonché della London School of Hygiene and Tropical Medicine nel Regno Unito, hanno deciso di verificare il potenziale grado di accettazione di un vaccino per il COVID-19 in oltre 13.000 soggetti selezionati in modo casuale in 19 paesi con elevata prevalenza della malattia.

Le interviste dello studio COVID-SCORE, comprendevano 22 domande, con due quesiti relativi all’assunzione del vaccino, uno relativo alla fiducia nelle fonti di informazione sulla pandemia e domande demografiche standard su età, sesso, reddito familiare e livello di istruzione.

In totale gli intervistati sono stati 13.426, le donne rappresentavano il 53,5% del campione e il 63,3% dei soggetti interpellati guadagnava oltre 32 dollari USA al giorno. La maggior parte di loro aveva una laurea e aveva un’età compresa tra i 25 e i 54 anni.

Tutti i dati del sondaggio sono stati raccolti tra il 16 e il 20 giugno 2020. Il risultato totale mostra che il 71,5% degli intervistati sarebbe molto/piuttosto propenso ad assumere un vaccino COVID-19, mentre il 61,4% ha riferito che avrebbe aderito alla raccomandazione del proprio datore di lavoro. Le differenze nei tassi di accettazione nei diversi paesi sono nette e variano da quasi 9 intervistati su 10 in Cina a meno di 6 su 10 in Russia.

“Se un vaccino COVID-19 si dimostra sicuro ed efficace ed è disponibile, mi vaccinerò”

I soggetti anziani sono più disponibili a vaccinarsi, mentre la diffidenza prevale nei gruppi con più basso livello di reddito e di istruzione. Gli uomini sono generalmente meno propensi delle donne ad accettare i vaccini o la raccomandazione del loro datore di lavoro per la vaccinazione, anche se la differenza non è significativa.

Strategie di comunicazione

L’alta percentuale di persone non disponibili a vaccinarsi in alcuni paesi, potrebbe compromettere una reale ripresa della circolazione delle persone e degli scambi economici a livello globale. Un corretto lavoro di comunicazione dovrebbe quindi parte integrante di una corretta strategia di vaccinazione contro il COVID-19.

“I futuri interventi di comunicazione sui vaccini – scrivono gli autori dello studio – dovrebbero considerare il livello di alfabetizzazione scientifica e di istruzione generale nei diversi gruppi di popolazione, identificare fonti di informazioni attendibili a livello locale e andare oltre la semplice dichiarazione che i vaccini sono sicuri ed efficaci.”

Gli autori aggiungono che vanno affrontate con franchezza preoccupazioni o idee sbagliate, evitando però di mostrare qualsiasi volontà di coercizione. La via indicata è quella di una comunicazione trasparente e coerente da parte dei responsabili della salute pubblica.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.