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Covid-19 e cancro, gli effetti della sospensione degli screening

In Italia nei primi cinque mesi del 2020 sono stati eseguiti circa 1.400.000 test di screening in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le conseguenze sono già quantificabili in 2.099 nuove diagnosi in meno di tumore della mammella e 611 del colon-retto a cui si aggiungono quasi 4.000 adenomi del colon-retto non diagnosticati e circa 1.670 lesioni CIN 2 o più gravi non diagnosticate, indici di cancro della cervice uterina.

I dati sono stati comunicati dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) in occasione del congresso dell’European Society for Medical Oncology (ESMO 2020). L’AIOM chiede di destinare più fondi per la lotta contro il cancro, non solo per le terapie, ma anche per potenziare la telemedicina e per creare percorsi definiti di collaborazione con la medicina del territorio.

“Le nuove armi come l’immuno-oncologia e le terapie a bersaglio molecolare hanno cambiato la storia naturale di molte neoplasie e oggi in Italia il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi – spiega Giordano Beretta, Presidente AIOM e Responsabile dell’Oncologia Medica all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo -. La pandemia però sta modificando gli scenari. Le incertezze riguardano in particolare la prevenzione secondaria, cioè gli screening. Le neoplasie, non rilevate in questo periodo, verranno comunque alla luce prima o poi, ma in stadi più avanzati e con prognosi peggiori.”

Le previsioni in Usa e Regno Unito

“In base a stime del National Cancer Institute (NCI) – precisa Beretta – negli Stati Uniti, nei prossimi 10 anni, vi saranno circa 10.000 morti in più per tumore del seno e del colon-retto, proprio a causa dell’effetto del Covid-19 sugli screening e sul trattamento. Si tratta di numeri che, in termini relativi, possono sembrare piccoli, riferendosi all’1% del totale dei decessi per queste due neoplasie negli USA, ma in termini assoluti sono tutt’altro che trascurabili, perché parliamo di 10.000 decessi in più per grandi malattie, che in questi anni hanno beneficiato dell’effetto positivo dello screening sulla mortalità”. Previsioni allarmanti anche per il Regno Unito dove nei prossimi 5 anni potrebbe esserci un aumento fino al 16,6% per i tumori del colon-retto e al 9,6% per la mammella.

La situazione in Italia

“L’allarme lanciato nel Regno Unito e negli USA si può applicare anche in Italia – afferma Saverio Cinieri, Presidente eletto AIOM e Direttore Oncologia Medica e Breast Unit dell’Ospedale ‘Perrino’ di Brindisi -. A oggi, il ritardo diagnostico accumulato è limitato, ma sta crescendo anche per le modalità organizzative necessarie per garantire il distanziamento fisico dei cittadini che si sottopongono agli screening”.

Nel nostro Paese, ricorda l’AIOM – nel 2019, sono stati stimati 371mila nuovi casi di tumore e il costo dei farmaci anticancro è in costante crescita.

Medicina del territorio e telemedicina

“Servono più risorse per far fronte ai cambiamenti nella pratica clinica in oncologia imposti dalla pandemia, a partire dalla creazione di percorsi definiti con la medicina del territorio – afferma il Presidente AIOM -. In questo senso, la nostra società scientifica sta attivando collaborazioni con Senior Italia Federanziani, FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), gli Ordini dei medici locali, le farmacie e i distretti territoriali”.

“Va inoltre strutturata la telemedicina – aggiunge Beretta – soprattutto per i pazienti in follow-up e per quelli sottoposti a terapie orali in trattamento presso il domicilio. Servono importanti investimenti per incentivare queste modalità di monitoraggio che, inoltre, dovrebbero prevedere piattaforme omogenee tra i vari ospedali, uniformi a livello nazionale”

“L’oncologia è una delle discipline in cui il contributo della telemedicina può essere più prezioso, non solo durante l’emergenza, ma anche nella nuova normalità post Covid-19 – aggiunge Cinieri -. I contatti telefonici e telematici non hanno la pretesa di sostituire le visite fisiche, ma consentono una tempestiva discussione degli esami di laboratorio e strumentali e di eventuali segni e sintomi di malattia.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.