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alzheimer anziano

I dodici fattori di rischio da controllare per prevenire la demenza

Sono dodici i fattori di rischio modificabili sui quali agire per prevenire fino al 40% dei casi di demenza senile. Lo sostiene un report della Lancet Commission on Dementia Prevention, Intervention, and Care presentato all’Alzheimer’s Association International Conference (AAIC) 2020, che aggiorna un documento del 2017 in cui erano indicati nove fattori di rischio considerati responsabili di almeno un terzo dei casi di demenza.

Dodici fattori da tenere sotto controllo

I novi fattori indicati dal 2017 sono: ipertensione, obesità , diabete, fumo, depressione, perdita dell’udito, inattività fisica, isolamento sociale e scarso livello di istruzione. A questi sono stati aggiunti, abuso di alcol, traumi cerebrali e inquinamento atmosferico.

Gli estensori del documento hanno anche valutato il peso rispetto alla popolazione dei diversi fattori di rischio, stilando una classifica

Fonte: Twelve Risk Factors Linked to 40%
of World’s Dementia Cases – Medscape – Aug 03, 2020.

Il fattore con il maggior peso relativo in questa classifica è la perdita dell’udito.

L’importanza di un udito efficiente

Gill Livingston, professore, dell’University College di Londra (UK), principale autore dello studio, ha osservato che l’evidenza che la perdita dell’udito è uno dei più importanti fattori di rischio per la demenza è molto forte. Nuovi studi dimostrano che la correzione della perdita dell’udito con apparecchi acustici annulla qualsiasi aumento del rischio.

La perdita dell’udito “ha un rischio relativo elevato di demenza ed è un problema comune, – ha dichiarato Livingston al sito Medscape – quindi contribuisce in misura significativa ai casi di demenza. Questo è davvero qualcosa che possiamo ridurre in modo relativamente semplice incoraggiando l’uso di apparecchi acustici, che devono essere resi di più accessibili.”

Alcol e inquinamento

Anche per l’abuso di alcol sono aumentate le evidenze che lo collegano al deterioramento cognitivo.
Uno studio francese, che ha incluso più di 31 milioni di persone ricoverate in ospedale, ha dimostrato che i disturbi da uso di alcol erano associati a un rischio di demenza triplicato. Tuttavia, altri studi hanno suggerito che un consumo moderato di alcol può essere protettivo.

Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico il rapporto rileva che negli studi sugli animali è stato riscontrato che gli inquinanti particolati nell’aria accelerano i processi neurodegenerativi. Inoltre, in precedenti ricerche è stato dimostrato che elevate concentrazioni di biossido di azoto, particolato ambientale fine proveniente dagli scarichi del traffico e legna da ardere residenziale sono associati a una maggiore incidenza di demenza.

Ipertensione e attività fisica

Le ultime ricerche hanno confermato che l’ipertensione è un fattore di rischio importante per la demenza e hanno portato ad indicare una pressione sistolica inferiore a 130 mmHg come obiettivo per ridurre il rischio di deterioramento cognitivo lieve.

Una buona interazione sociale nella mezza età, così come un periodo di studi almeno fino ai vent’anni sono elementi che apportano benefici al funzionamento del cervello in tarda età.

Le raccomandazioni

Il rapporto contiene anche nove raccomandazioni rivolte ai responsabili della sanità e ai singoli individui per prevenire il rischio di demenza nella popolazione generale:

  1. Mantenere la pressione sanguigna sistolica di 130 mmHg o meno nella mezza età a partire dai 40 anni.
  2. Incoraggiare l’uso di apparecchi acustici per la perdita dell’udito e ridurre la perdita dell’udito proteggendo le orecchie da livelli di rumore elevati.
  3. Ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico e al fumo di tabacco anche passivo.
  4. Prevenire lesioni alla testa, in particolare proteggendo che svolge attività ad alto rischio.
  5. Prevenire l’abuso di alcol e limitare il consumo di alcol a meno di 21 unità a settimana.
  6. Smettere di fumare e aiutare le persone a smettere di fumare
  7. Fornire a tutti i bambini un’istruzione primaria e secondaria.
  8. Condure una vita attiva nella mezza età e possibilmente anche negli anni successivi.
  9. Ridurre l’obesità e il diabete.

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.