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dieta sana

Malattia di Parkinson, meno rischio per chi segue la dieta mediterranea

Una nuova ricerca su più di 47mila donne svedesi suggerisce che seguire un regime alimentare sano, secondo i principi della dieta mediterranea, nella mezza età abbassa il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson (MP) in età più avanzata.

Lo studio

Tra il 1991 e il 1992, un campione casuale di tutte le donne di età compresa tra 29 e 49 anni residenti nella regione di Uppsala,in  Svezia (n. 96.000), sono state invitate a partecipare a una ricerca sullo stile di vita e la salute delle donne.

Tra queste, 49.261 hanno acconsentito di compilare diversi questionari, tra cui uno sulla frequenza di consumo degli alimenti (FFQ). Le donne sono state seguite fino al loro 50° compleanno. Escludendo le partecipanti che hanno lasciato la Svezia e quelle a cui è stato diagnosticato il Parkinson prima dei cinquant’anni di età, sono rimaste 47.128 donne (95,7%).

Il questionario richiedeva informazioni sul consumo di 80 alimenti nell’arco di 6 mesi. L’aderenza alla dieta mediterranea è stata calcolata con un punteggio specifico (Trichopoulou et al). I ricercatori hanno anche calcolato la media di consumo di alimenti tipici della dieta mediterranea (frutta, verdura, cereali, pesce, ecc.) e classificato i soggetti con un consumo superiore alla media (alta adesione) o inferiore alla media (bassa adesione). Sono state raccolte anche informazioni su fattori demografici, stile di vita, indice di massa corporea (BMI), attività fisica, abitudine al fumo e patologie preesistenti. Le diagnosi di Malattia di Parkinson sono state ricavate dai Registri sanitari nazionali della Svezia.

I risultati

Durante un follow-up medio di 10,9 anni, 101 donne hanno ricevuto una diagnosi di MP.

Le donne con un’elevata aderenza alla dieta mediterranea avevano un rischio inferiore di Parkinson (HR, 0,54; IC 95% 0,30-0,98), rispetto alle donne con una bassa aderenza. L’aumento di un’unità nel punteggio di aderenza è stato associato a un rischio inferiore dell’11% per la MP in generale (HR 0,89; IC 95%  0,78-1,01; P = 0,06) e un rischio inferiore del 29% per MP all’età di 65 anni (HR 0,71; IC 95% 0,57-0,89).

Gli autori concludono che “Una maggiore aderenza a una dieta mediterranea nella mezza età è stata associata a un minor rischio di malattia di Parkinson in età avanzata tra le donne svedesi.”

Secondo gli autori questi risultati confermano quanto emerso in numerosi studi clinici e di laboratorio, ossia gli effetti potenzialmente neuroprotettivi della dieta mediterranea grazie alle proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti di molti alimenti presenti in questo regime alimentare e alla positiva influenza di un microbiota sano sulla comunicazione intestino-cervello.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.