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Vitamina D in combinazione con il calcio abbassa il rischio di fratture

In una nuova metanalisi e revisione sistematica di studi randomizzati e controllati la somministrazione di vitamina D, giornaliera o intermittente, non ha mostrato di ridurre in modo significativo il rischio di fratture, mentre un’altra metanalisi di studi in cui ai pazienti veniva somministrata vitamina D in combinazione con il calcio ha mostrato risultati più promettenti, in particolare una riduzione del 6% del rischio di tutte le fratture e una riduzione del 16% del rischio di frattura dell’anca.

Lo studio

I risultati dello studio eseguito da ricercatori del Dipartimento di salute pubblica di Nuffield, Università di Oxford, Regno Unito, sono stati pubblicati su JAMA Network Open alla fine di dicembre.

La prima metanalisi ha incluso 11 studi randomizzati controllati, eseguiti tra il 1994 e il 2014, con 34.243 partecipanti, che hanno assunto dosi giornaliere o intermittenti da 400 a 30.000 unità internazionali (UI) di vitamina D, che ha portato a un incremento medio nella concentrazione ematica di 25[OH]D di 8,4 ng/mL. I partecipanti hanno subito 2.843 fratture e 740 fratture dell’anca. Lo studio non ha trovato alcuna associazione significativa tra la somministrazione della vitamina D e il rischio di qualsiasi frattura o frattura dell’anca.

La seconda metanalisi ha riguardato 6 studi randomizzati controllati con pazienti che hanno assunto dosi giornaliere di vitamina D da 400 a 800 UI, con un incremento medio nella concentrazione ematica di 25[OH]D di 9,2 ng/mL e dosi di calcio da 1000 a 1200 mg al giorno. Questi studi hanno identificato 5449 fratture complessive e 740 fratture dell’anca. In questo caso è emerso nei pazienti in cui la vitamina D è stata somministrata in combinazione con il calcio un rischio ridotto del 6% per qualsiasi frattura (RR 0,94) e un rischio ridotto del 16% di frattura dell’anca (RR 0,84).

Inoltre una metanalisi di 11 studi osservazionali (39.141 partecipanti, 6.278 fratture, 2.367 fratture dell’anca), ogni incremento di 10,0 ng/mL (cioè 25 nmol/L) nella concentrazione ematica di 25 (OH) D era associato a un RR aggiustato per qualsiasi frattura di 0,93 (IC 95%, 0,89-0,96) e un RR aggiustato per frattura dell’anca di 0,80 (IC 95%, 0,75-0,86).

I commenti

Le riduzioni del rischio ottenute con calcio più vitamina D sono state leggermente maggiori negli studi condotti su partecipanti più anziani che vivono in istituti. Gli autori ricordano che la supplementazione combinata con 800 UI di vitamina D e 1200 mg di calcio al giorno è stata raccomandata soprattutto per le persone anziane che vivono in case di cura o che hanno uno stato di vitamina D basso. Tuttavia gli studi clinici hanno prodotto risultati discordanti, favorendo l’incertezza sui regimi di integrazione ottimali, anche se gli studi osservazionali hanno mostrato un’associazione tra bassi livelli ematici di vitamina D e rischio di fratture più elevato.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.