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Aboca, uno studio clinico conferma l’efficacia di sostanze vegetali per il trattamento delle emorroidi

Uno studio clinico pubblicato sulla rivista internazionale Annals of Clinical and Laboratory Research ha dimostrato che Neofitoroid®, dispositivo medico a base di sostanze vegetali formulato presso i laboratori del Gruppo Aboca rappresenta un’opzione terapeutica valida, altamente tollerata e sicura nel trattamento della malattia emorroidaria di grado I e II.

Lo studio, promosso dal Gruppo Aboca, è stato condotto sotto la responsabilità di medici specialisti del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Ospedale S. Orsola di Bologna.

Lo studio clinico interventistico prospettico appena pubblicato, che ha coinvolto pazienti affetti da MH di grado I o II sintomatica, ha dimostrato come Neofitoroid, il dispositivo medico a base di sostanze (MDMS) di classe IIb naturale al 100% sia un’opzione terapeutica valida, altamente tollerata e sicura nella gestione medica delle emorroidi di gradi I e II. I pazienti sono stati trattati per 10 giorni.

Il prodotto oggetto dello studio clinico è composto da sostanze di origine naturale in cui il complesso funzionale brevettato Helydol® (ovvero, estratto secco di frazione lipofila di Elicriso) è combinato con un pool di molecole funzionali (es. Estratto di Rusco, estratto secco di gel di Aloe Vera , soluzione acquosa di Elicriso, Olio di Iperico, Burro di Karitè, Olio di Jojoba, Oli essenziali di Melaleuca, Menta Piperita e Cipresso).

“Grazie alla sua specifica combinazione – spiega Andrea Cossu, medico e Clinical and Project Leader del Gruppo Aboca – il prodotto aderisce alla superficie epiteliale e stabilisce una barriera protettiva fisica. La formulazione aderente infatti, esercita un’azione lubrificante che facilita il transito delle feci e ne riduce l’attrito con la mucosa. Questa ampia protezione fisica e meccanica è completata da un’azione antinfiammatoria indiretta dipendente dalle proprietà antiossidanti del sistema delle molecole”.

I risultati dello studio – aggiunge Cossu – hanno proprio dimostrato una riduzione significativa di tutti i sintomi e i segni di malattia, in particolare del disagio e del sanguinamento al termine del trattamento, riduzione che è stata osservata già dopo 3 giorni dall’inizio del trattamento in studio”.

 

Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.