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spirometria

BPCO, nuovi criteri per la diagnosi delle riacutizzazioni

Sei variabili clinicamente misurabili per individuare riacutizzazione della BPCO, facilitare la diagnosi differenziale e favorire una più tempestiva valutazione della gravità dell’episodio, con un tempo limite per l’erogazione delle cure. Sono indicate nella “Rome Proposal” per l’aggiornamento della definizione e della classificazione della gravità delle riacutizzazioni da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), documento di un gruppo di esperti internazionali presentato all’International Meeting on Asthma and COPD 2021 a Firenze.

Sei variabili cliniche per inquadrare meglio la riacutizzazione e la sua gravità

Basata sulla metodologia Delphi la “Rome Proposal” definisce un insieme di sei variabili clinicamente misurabili, che individuano in modo chiaro un caso acuto di riacutizzazione:

  • dispnea,
  • frequenza respiratoria
  • frequenza cardiaca,
  • saturazione arteriosa dell’ossigena (SaO2),
  • ipossiemia e ipercapnia
  • livelli sierici di proteina C-reattiva.

Sebbene precedenti linee guida cliniche considerassero già alcune di queste variabili come segni di riacutizzazione da BPCO, le linee guida esistenti non forniscono soglie chiare e misurabili per caratterizzare e classificare l’evento fisiopatologico. Osservando i sintomi e i marcatori in relazione tra loro, i medici saranno anche in grado di eseguire una diagnosi differenziale rispetto ad altre condizioni acute (ad es. insufficienza cardiaca, polmonite, tromboembolia), in cui possono essere presenti sintomi simili, ma associati a segni, imaging e/o biomarcatori diversi.

Valutazione tempestiva delle gravità e tempo limite per l’intervento terapeutico

Infine, mentre le attuali definizioni cliniche e gli standard consentono di classificare la gravità della riacutizzazione da BPCO unicamente a posteriori, con gravi conseguenze sulla tempestività e la qualità delle cure ai pazienti, la definizione proposta consente la diagnosi e la valutazione della gravità presso il punto di cura e, quindi, di pianificarne la relativa gestione.

Sulla base del lavoro esistente, per cui la riacutizzazione da BPCO tipicamente peggiora entro un massimo di 14 giorni la “Rome Proposal” stabilisce un limite superiore di tempo per il monitoraggio delle condizioni dei pazienti e un termine preciso entro il quale le cure devono essere somministrate.

Le nuove raccomandazioni sono state presentate all’International Meeting on Asthma and COPD 2021 dal professor Bartolome R. Celli della Division of Pulmonary and Critical Care Medicine, Brigham and Women’s Hospital e Harvard Medical School, Boston, MS (Usa) che ha detto:

Il merito va al gruppo multidisciplinare di esperti internazionali che, in oltre un anno di intenso lavoro, è riuscito a esaminare attentamente la letteratura e, utilizzando un approccio metodologico, a fornire una proposta finale che, una volta confermata da studi prospettici, dovrebbe contribuire al progresso in questo campo”.

Leonardo M. Fabbri, professore di medicina interna e respiratoria dell’Università di Ferrara, ha aggiunto:

La ‘Rome Proposal’ evidenzia l’importanza di ottenere una diagnosi corretta e di condurre un’attenta diagnosi differenziale delle diverse malattie croniche che, quasi sempre, sono associate alla BPCO in condizioni stabili e che possono peggiorare nel corso delle riacutizzazioni. Tra queste, non solo l’insufficienza cardiaca, la polmonite e la tromboembolia, ma anche le cardiopatie ischemiche, le aritmie, l’asma, le bronchiectasie, il pneumotorace e molte altre patologie”.

La Rome Proposal è supportata anche dal Gruppo Chiesi e secondo Gabriele Nicolini, Head of Global Medical Affairs del Gruppo Chiesi:

rappresenta un punto di riferimento per il miglioramento delle conoscenze e del trattamento di una componente determinante e problematica della progressione della BPCO e la prospettiva di un trattamento più mirato e una migliore qualità della vita per coloro che convivono con questa condizione.”

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.