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Carenza di ferro, perché non va sottovalutata

  • Alessandro Visca
  • Sanità

Affaticamento, mal di testa, fiato corto, pallore, fragilità di unghie e capelli, vulnerabilità alle infezioni, irritabilità, scarsa concentrazione. Sono tutti sintomi riconducibili a carenza di ferro una condizione comune, ma spesso non diagnosticata o comunque sottovalutata. La carenza di ferro può diventare più rilevante in presenza di patologie croniche come l’insufficienza cardiaca e la malattia renale cronica.

Gli studi dicono che quasi 1 paziente su 2 affetto da malattia renale cronica o scompenso cardiaco soffre di carenza di ferro. Nel caso della malattia renale la carenza di ferro si associa a un maggior rischio cardiovascolare, che aumenta con la progressiva perdita della funzionalità renale, e ad un peggioramento della qualità di vita. Per i pazienti con insufficienza cardiaca, la carenza marziale interferisce con la produzione di energia muscolare che correla direttamente con i sintomi e la sopravvivenza del paziente, aumentando significativamente il rischio di mortalità.

Questi temi sono stati al centro dell’edizione 2021 della Giornata della Carenza di Ferro (Iron Deficiency Day), istituita nel 2015 da un’alleanza globale che vede tra i promotori la European Kidney Health Alliance, l’Heart Failure Policy Network, il Global Heart Hub e il Croí-West of Ireland Cardiac Foundation, con il sostegno di Vifor Pharma. L’edizione di quest’anno si concentra sull’impatto della carenza marziale nei soggetti a rischio – i pazienti con scompenso cardiaco o insufficienza renale cronica, e le donne in gravidanza – con l’obiettivo di sensibilizzarli a ‘prendere sul serio il ferro’ e, in presenza di sintomi, a rivolgersi al medico per ottenere una diagnosi tempestiva e una terapia appropriata.

Il Covid-19 ha avuto un impatto diretto sull’accesso dei pazienti alla diagnosi e al trattamento della carenza di ferro, aumentando il rischio di ospedalizzazioni e decessi. Ewa Anita Jankowska, professore ordinario di Cardiologia alla Wroclaw Medical University, Polonia, spiega:

Il Covid-19 ha avuto e continua ad avere un impatto significativo sull’accesso ai servizi sanitari e molti pazienti con sintomi riconducibili alla carenza di ferro sono sfuggiti alla diagnosi. La carenza di ferro è, tuttavia, facilmente identificabile e curabile. Per questo motivo, è fondamentale aumentare la conoscenza su questa condizione che, se prolungata e non adeguatamente gestita può diventare anche molto debilitante, invitando le persone a riconoscere i campanelli d’allarme e agire per ottenere una diagnosi precoce e un trattamento appropriato”.

Per maggiori informazioni sull’importanza della diagnosi precoce e su come riconoscere i sintomi della carenza di ferro è possibile visitare il sito: www.takeironseriously.com/it

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.