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Il microbiota può influenzare la gravità e le conseguenze dell’ictus

IctusUno studio dell’Università di Cleveland (Usa) dimostra per la prima volta che la composizione del microbiota intestinale può avere un impatto sull’ictus. In questa ricerca sperimentale in vivo la diversa composizione della microflora intestinale è associata a diversi gradi di severità dello stroke e a differenti esiti dell’evento.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Host & Microbe ha alle spalle più di un decennio di ricerche del team della Cleveland Clinic sui legami tra microbiota e salute cardiovascolare. In particolare gli studi si sono concentrati sul ruolo del TMAO (trimethylamine N-oxide) metabolita regolato dalla flora intestinale. Il TMAO modula il metabolismo di colesterolo e steroli ed è emerso il suo ruolo nei processi di infiammazione delle cellule endoteliali aortiche. In sostanza, alti livelli di TMAO sono associati a processi aterosclerotici e quindi ad aumento del rischio di eventi cardiovascolari.

La diversa composizione del microbiota modifica l’estensione dell’ictus

In questa ricerca l’obiettivo era verificare se la presenza di ceppi batterici in grado di alzare oppure di abbassare i livelli di TMAO potesse influenzare la gravità dell’ictus. Per questo due gruppi di topi di laboratorio sono stati sottoposti a trapianto di microbiota, utilizzando campioni fecali di soggetti umani con alta e bassa concentrazione ematica di TMAO. In seguito è stato provocato l’ictus.

I topi con livelli più alti di TMAO hanno avuto danni cerebrali più estesi e un maggior grado di deficit funzionali motori e cognitivi dopo l’ictus. Un effetto analogo si è ottenuto con l’aumento della colina (vitamina J) nella dieta. Riassume Stanley Hazen capo del Dipartimento di scienze metaboliche e cardiovascolari e direttore del centro per il microbioma e la salute umana della Cleveland Clinic:

La nostra ricerca mostra che in un modello animale l’apporto di colina con la dieta e il TMAO possono influenzare l’estensione dell’ictus e la gravità delle conseguenze. E questo si verifica semplicemente trapiantando nel microbiota ceppi batterici in grado di produrre TMAO.”

 

I ricercatori hanno anche individuato un gene (cutC) che esprime l’enzima choline-TMA lyase, responsabile della produzione di TMAO. La presenza nella popolazione batterica di questo enzima  è sufficiente per influenzare la gravità dell’ictus. Secondo Weifei Zhu, altro autore dello studio, concentrarsi su questo enzima microbico intestinale può essere un approccio promettente per prevenire l’ictus. “Quando abbiamo messo a tacere geneticamente il gene del microbo intestinale che codifica per CutC, la gravità dell’ictus è diminuita significativamente”, ha detto Zhu che conclude:

La ricerca in corso sta esplorando questo approccio terapeutico, nonché il potenziale degli interventi dietetici per aiutare a ridurre i livelli di TMAO e il rischio di ictus, poiché è noto che sia una dieta occidentale che una dieta ricca di carne rossa elevano i livelli di TMAO”.

 

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.