“Insieme per la salute mentale” campagna d’informazione contro i pregiudizi
Le stime dell’Organizzazione mondiale della Sanità mostrano un numero di diagnosi di patologie psichiatriche in continua crescita: si parla ormai di un miliardo di soggetti affetti nel mondo, con una prevalenza del 10-20% se si considerano i disturbi neuropsichiatrici nell’età giovanile, spesso esito di eventi traumatici.
Per riportare l’attenzione sul problema, il 10 ottobre prossimo si celebra anche nel nostro Paese la Giornata Mondiale della Salute Mentale. Nella stessa data, si concluderà anche la nuova edizione della campagna “Insieme per la Salute Mentale”, promossa da Lundbeck e partita il 7 settembre scorso. L’obiettivo dichiarato è quello di puntare i riflettori sulla condizione dei malati psichiatrici e sui loro bisogni insoddisfatti in termini di rispetto e inclusione sociale.
L’idea è che solo con un’adeguata conoscenza dei disturbi mentali, che attualmente colpiscono una persona su quattro ogni anno, si possono rompere e superare pregiudizi inveterati e il conseguente isolamento dei soggetti affetti. Da non dimenticare inoltre l’impatto della pandemia di Covid-19 e del conseguente lockdown, che ha avuto l’effetto di aumentare l’incidenza di sintomi depressivi, di ansia e stress, specialmente tra le donne e tra le persone già inclini a questo tipo di disturbi.
Massimo Di Giannantonio, presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP), ha dichiarato:
Siamo felici di aver aderito anche quest’anno alla campagna di sensibilizzazione sulla salute mentale. Questi disturbi hanno un impatto sulle famiglie, ma anche sulla società tutta, in primis sui posti di lavoro; è arrivato il momento di considerare la salute mentale come prioritaria cercando di superare lo stigma che ancora troppo spesso aleggia quando ad ammalarsi è la mente, il cervello e la persona”.
L’iniziativa intende segnalare anche l’evidente disparità di trattamento nell’assistenza sanitaria tra chi soffre di malattie mentali e chi di altre patologie.
Eugenio Aguglia, presidente della Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI), ha aggiunto:
Molti purtroppo sono i fattori che determinano queste differenze, come situazioni economiche, sociali e culturali, ma anche problematiche acuite nell’ultimo anno dalla pandemia e dalla maggiore difficoltà di accesso alle cure. A tutto questo si aggiungono lo stigma e il pregiudizio che condizionano la qualità della vita delle persone che vivono con disturbi mentali e dei loro cari. Campagne di sensibilizzazione come questa aiutano a informare adeguatamente i cittadini e a creare unità di intenti per affrontare queste disparità e poter garantire alle persone con disturbi mentali e alle loro famiglie di essere pienamente integrate nella vita sociale della comunità di cui fanno parte”.