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Ipertensione, attenzione ai farmaci che fanno salire pressione

anziano misura la pressioneSecondo uno studio presentato al congresso annuale dell’American College of Cardiology un americano su cinque con ipertensione utilizza regolarmente dei comuni farmaci (come FANS o antidepressivi) che fanno salire la pressione. Una maggiore attenzione agli effetti della politerapia o la prescrizione di terapie alternative, secondo questo studio, potrebbe consentire un controllo migliore della pressione in una popolazione fino a 2 milioni di persone negli Usa.

Lo studio, firmato da di John Vitarello e colleghi del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, MA (USA), si basa su un’analisi trasversale dei dati del National Health and Nutrition Examination Survey, una grande indagine sullo stato di salute, nel corso di due distinti bienni (2015-16 e 2017-18). I ricercatori hanno costruito un campione di più di 10mila persone con un’età media di 56 anni rappresentativo della popolazione americana. Il 47,5% dei partecipanti è di sesso femminile circa la metà sono ipertesi.

Molto comune negli ipertesi l’utilizzo di farmaci di cui è noto l’effetto di aumento della pressione arteriosa

In questa popolazione i ricercatori hanno verificato l’utilizzo dei più diffusi farmaci che hanno fra gli effetti il rialzo della pressione. Fra i soggetti ipertesi (con livelli pressori superiori a quelli raccomandati dalle linee guida Usa) il 24% delle donne e il 14% degli uomini ha riferito di utilizzare almeno un farmaco che determina il rialzo della pressione arteriosa (PA) e il 4% assumeva due o più di questi farmaci. Le classi più comuni sono: antidepressivi (8,9%) antinfiammatori non steroidei (7,2%) e steroidi (2,2%).

I ricercatori stimano che l’uso di farmaci su prescrizione medica noti per provocare rialzi pressori potrebbe essere la causa di un mancato controllo dei valori pressori in una popolazione dai  560mila ai 2,2 milioni di americani. I modelli predittivi indicano che l’interruzione anche di un singolo farmaco che determina rialzi pressori potrebbe migliorare i tassi di controllo dell’ipertensione della popolazione del 4,8%.

Gli autori riassumono:

In questo studio rappresentativo a livello nazionale degli adulti statunitensi, quasi 1 su 5 dei soggetti con ipertensione ha riferito di assumere farmaci di cui sono noti gli effetti di aumento della PA, molti di questi farmaci hanno alternative terapeutiche che non sono associate all’aumento della PA.

Nei pazienti ipertesi va controllato l’uso dei farmaci da banco ed evitata la prescrizione a cascata

Vitarello ha sottolineato che lo studio ha valutato solo i farmaci su prescrizione medica e non ha considerato l’uso di farmaci da banco, che può essere particolarmente rilevante per le molte persone che assumono regolarmente FANS.

“I medici dovrebbero valutare attentamente la prescrizione e l’uso di farmaci da banco dei pazienti con ipertensione e considerare la possibilità di interrompere i farmaci che determinano rialzi della pressione sanguigna o di passare il paziente a terapia alternative”

Vitarello mette in guardia anche dalle “prescrizioni a cascata” per cui la prescrizione di farmaci che fanno salire la pressione determina la necessità di intensificare il trattamento antipertensivo.

J. Vitarello precisa che “L’effetto dei FANS sulla pressione sanguigna non è ben studiato e può variare da persona a persona”.

Un altro autore dello studio, Eugene Young, professore di medicina all’università di Washington DC (USA), aggiunge:

I risultati di alcuni studi mostrano che alcuni FANS possono essere più sicuri, ma altri no. Dobbiamo stare molto attenti usando i FANS perché, in media, aumentano la pressione sanguigna di circa 3 mm Hg. Dobbiamo essere consapevoli che c’è la possibilità di prescrivere farmaci alternativi, come il paracetamolo.

Gli autori concludono che:

L’impegno per limitare la polifarmacia e la prescrizione a cascata può essere un approccio promettente per migliorare il controllo della pressione arteriosa e ridurre il carico di farmaci.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.