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La carenza di ferro nella mezza età aumenta il rischio di malattia coronarica

La carenza di ferro è associata a un più alto rischio di malattia coronarica e a una più elevata mortalità cardiovascolare e per tutte le cause, secondo un nuovo studio apparso su “ESC Heart Failure” rivista della Società Europea di Cardiologia (ESC) a firma di Benedikt Schrage dell’Ospedale Universitario di Amburgo, in Germania, e colleghi.

Nello studio sono stati coinvolti 12.164 soggetti da tre coorti europee basate sulla popolazione. L’età mediana era 59 anni e 55% erano donne. Durante la visita al basale, sono stati valutati i fattori di rischio cardiovascolare e le comorbilità come l’obesità, il diabete e l’ipercolesterolemia.

Le carenze di ferro sono state valutate secondo due definizioni: carenza assoluta di ferro (ferritina) e carenza funzionale, che include, oltre al ferro in deposito, anche la transferrina.

Al basale, il 60% dei partecipanti aveva carenza assoluta di ferro e il 64% aveva carenza funzionale di ferro. Durante un follow-up mediano di 13,3 anni, si sono verificati  2.212 decessi (18,2%). Di questi, 573 individui (4,7%) sono morti per cause cardiovascolari. Malattie coronariche e ictus incidenti sono stati diagnosticati a 1.033 (8,5%) e 766 (6,3%) partecipanti, rispettivamente.

La carenza assoluta di ferro aumenta del 20% il rischio di malattia coronarica

La carenza di ferro funzionale è risultata associata a un rischio di malattia coronarica più alto del 24%, a un rischio di mortalità cardiovascolare più elevato del 26%  e infine a un rischio di mortalità per tutte le cause più elevato del 12% rispetto ai soggetti senza carenza di ferro funzionale. La carenza assoluta di ferro è risultata associata a un rischio di malattia coronarica aumentato del 20% rispetto all’assenza di carenza assoluta di ferro, ma non alla mortalità. Non sono emerse associazioni tra stato sideremico e ictus incidente. Spiega Benedikt Schrage:

“Lo studio ha mostrato che la carenza di ferro era altamente prevalente in questa popolazione di mezza età, con quasi due terzi con carenza funzionale di ferro: questi individui avevano più probabilità di sviluppare malattie cardiache e avevano anche più probabilità di morire durante i successivi 13 anni. Si tratta di uno studio osservazionale e non possiamo concludere che la carenza di ferro provoca malattie cardiache; tuttavia, emerge con evidenza sempre maggiore che esiste un legame e questi risultati forniscono la base per ulteriori ricerche per confermare i risultati”.

Secondo modelli aggiustati per età, sesso, fumo, colesterolo, pressione sanguigna, diabete, indice di massa corporea e infiammazione, in un periodo di 10 anni, il 5,4% di tutte le morti, l’11,7% delle morti cardiovascolari e il 10,7% di nuove diagnosi di malattia coronarica sono da attribuire a carenza di ferro funzionale. Conclude Schrage:

Questa analisi suggerisce che se la carenza di ferro fosse stata assente al basale, circa il 5% dei decessi, il 12% dei decessi cardiovascolari e l’11% delle nuove diagnosi di malattia coronarica non si sarebbero verificati nel decennio successivo.”

 

Folco Claudi
Folco Claudi

Giornalista medico scientifico