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Le sardine possono potenziare gli effetti della dieta anti-diabete

Uno studio su un gruppo di persone ad alto rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 ha verificato che l’aggiunta di sardine rende più efficace una dieta finalizzata alla prevenzione della malattia.

I ricercatori dell’Istituto di Ricerca Biomedica “August Pi i Sunyer “(IDIBAPS) di Barcellona e di altri centri spagnoli hanno arruolato 152 soggetti con glicemia a digiuno tra 100 e 124 mg/dL e un’età uguale o superiore a 65 anni. Tutti i partecipanti allo studio, pubblicato su Clinical Nutrition, hanno seguito per un anno un regime alimentare per la prevenzione del diabete basata sulle linee guida dell’American Diabetes Association, privilegiando il consumo di verdure, legumi e cereali integrali, pesce e carni magre. Inoltre, alla metà di pazienti è stata aggiunta una porzione da 100 g di sardine all’olio d’oliva in scatola, due volte a settimana.

Il gruppo che ha integrato la propria dieta con le sardine ha ottenuto, rispetto agli altri partecipanti, risultati migliori nella riduzione della pressione sanguigna, aumento del colesterolo HDL e  incremento di adiponectina, un ormone associato a un minor rischio di insulinoresistenza e diabete.

L’80% di coloro classificati ad “altissimo rischio” di diabete tipo 2 nel gruppo che ha consumato sardine è passato a una classe di rischio inferiore. Gli autori concludono:

una dieta di un anno finalizzata alla prevenzione del T2D con integrazione di sardine ha un maggiore effetto protettivo contro lo sviluppo del diabete e di eventi cardiovascolari collegati.”

Secondo gli autori dello studio l’effetto benefico delle sardine deriva dall’alto contenuto di acidi grassi omega-3 (EPA e DHA)  e di taurina, aminoacido di cui sono note le proprietà ipoglicemizzanti e antinfiammatorie.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.