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oculista bambini

Nuove tecnologie per diagnosi e cura dell’ambliopia nei bambini

Per una diagnosi precoce di ambliopia un recente studio pubblicato sul “Journal of American Association for Pediatric Ophthalmology” da M.F.Chiang, direttore del National Eye Institute, illustra un dispositivo di screening portatile che mediante la rilevazione del disallineamento degli occhi, può evidenziare la presenza di ambliopia.

Il dispositivo valuta la capacità di fissazione di entrambi gli occhi e rileva se è presente un disallineamento delle due fovee ,che può interferire con la capacità del cervello di integrare le immagini di entrambi gli occhi. Viene pertanto calcolato un punteggio di binocularità che indica se il bambino ha necessità di un approfondimento diagnostico da parte di un oculista.

Lo studio è stato condotto su 300 bambini di età compresa tra 2 e 6 anni. Il dispositivo ha rilevato in 6 bambini la presenza di ambliopia e/o strabismo, poi confermati dalla visita oculistica. Invece  45 bambini con il sospetto di potenziale ambliopia e/o strabismo sono risultati normali .

In tal modo anche i pediatri potrebbero contribuire alla precoce diagnosi del difetto visivo.

Sebbene il prototipo del dispositivo sia stato autorizzato dalla FDA nel 2016, non sono stati ancora effettuati confronti con i dispositivi di fotoscreening attualmente disponibili . Tuttavia, il programma Small Business Innovation Research ha fornito il supporto per incentivare la ricerca da parte della azienda realizzatrice del dispositivo.

Un casco che stimola l’occhio pigro

Per quanto riguarda la correzione della ambliopia, merita attenzione uno studio in fase III pubblicato su “Ophthalmology” da Gil Binebaum del Children’s Hospital di Filadelfia (USA), che prevede l’utilizzo di un “casco” che stimola l’uso dell’occhio pigro ed induce il cervello a combinare la visione di entrambi gli occhi.

I bambini potevano scegliere i programmi da vedere mediante il “casco” che attraverso  algoritmi particolari ne alterava la visualizzazione in maniera da rendere meno chiari i contenuti visualizzati dall’occhio “buono”. Lo studio è stato eseguito su oltre 100 bambini ed ha messo in evidenza in 12 settimane un miglioramento dell’acuità visiva in media di quasi 2 decimi. E’ probabile che il miglioramento visivo possa essere maggiore se la terapia riabilitativa fosse usata per più di 12 settimane.

La terapia tradizionale dell’ambliopia è indirizzata solo sull’occhio pigro ed ha spesso una scarsa compliance con una regressione del miglioramento. La stimolazione dicoptica, con un allenamento percettivo simultaneo di entrambi gli occhi e l’utilizzo di dispositivi che presentano un’immagine diversa per ciascun occhio, al fine di bilanciare le informazioni che giungono al cervello, pare essere efficace per migliorare la visione degli occhi ambliopi, anche se necessitano ulteriori studi.

Lo strumento, denominato Luminopia One, ha ricevuto in ottobre 2021 l’autorizzazione alla pre-commercializzazione da parte della FDA.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.