Oncologia, nuovo test per individuare i tumori di origine sconosciuta
I tumori di origine primaria sconosciuta sono un gruppo eterogeneo di tumori individuati in genere già in fase metastatica e per i quali non è possibile risalire al tumore primario, rappresentano tra il 3 e il 5% delle nuove diagnosi tumorali.
Non è ancora chiaro perché in questi casi non sia possibile individuare il tumore primario, forse perché le dimensioni sono ridotte o perché nel frattempo è regredito, oppure potrebbe trattarsi di metastasi particolarmente aggressive ma prive di un’origine primaria. In ogni caso, purtroppo, per questi pazienti l’aspettativa di vita è molto bassa, anche perché non conoscendo il tumore primario non è possibile mettere a punto terapie mirate.
Un gruppo di ricerca guidato dall’Università di Bologna ha messo a punto un nuovo test in grado di predire il tessuto di provenienza dei tumori di origine primaria sconosciuta.
Un test basato sul microRNA per individuare l’origine della metastasi
Si tratta di un test molecolare basato sui microRNA, piccole molecole di RNA che contengono al loro interno informazioni genetiche specifiche. Dato che le cellule metastatiche mantengono alcune caratteristiche riconducibili al tessuto di origine, attraverso l’analisi di un insieme di microRNA è possibile ipotizzare l’origine della malattia.
Il test si basa sulla quantificazione simultanea di 89 diversi microRNA ed è in grado di riconoscere una vasta casistica di tumori, favorendo così l’individuazione della provenienza delle metastasi. I ricercatori lo hanno messo alla prova su 159 campioni, di cui 53 provenienti da casi di tumori di origine primaria sconosciuta, riuscendo in tutti i casi a ottenere risposte sulla sede originaria del tumore.
I risultati dello studio, sostenuto da AIRC – Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, sono stati pubblicati sulla rivista Molecular Oncology.
La ricerca è stata portata avanti da Noemi Laprovitera nel laboratorio guidato da Manuela Ferracin al Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale dell’Università di Bologna, in stretta collaborazione con Mattia Riefolo e l’Unità di Anatomia Patologica del Policlinico di Sant’Orsola, diretta dalla professoressa Antonia D’Errico. Per l’Università di Bologna hanno partecipato inoltre Elisa Porcellini, Giorgio Durante, Andrea Ardizzoni e Davide Trerè.
Spiega Manuela Ferracin:
Abbiamo ottenuto predizioni con un elevato livello di accuratezza nei tumori metastatici di cui conoscevamo l’origine e risultati coerenti nei casi di metastasi multiple derivanti da singoli pazienti diagnosticati con tumori di origine primaria sconosciuta. Inoltre per alcuni tumori di origine primaria sconosciuta il test ha fornito risposte in linea con le ipotesi formulate dai clinici”.