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Prevenzione cardiovascolare per tutti e a tutte le età, le nuove linee-guida dell’ESC

La prevenzione cardiovascolare è un’arma a tutela della salute utile per tutti e a tutte le età. I medici devono utilizzare con convinzione questo strumento, cercando il coinvolgimento dei pazienti e senza sottovalutare il valore della prevenzione anche per gli over 70. Questo è il messaggio di fondo contenuto nelle nuove linee guida sulla prevenzione cardiovascolare nella pratica clinica, pubblicate sull’European Heart Journal e presentate al congresso della Società europea di cardiologia (ESC 2021).

Secondo gli esperti che hanno messo punto il documento, la prevenzione CV non si può limitare ai soggetti considerati a rischio, ma deve essere applicata alla popolazione generale, anche con interventi delle istituzioni politiche, che sono esplicitamente indicati nel documento. Inoltre, l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dell’aspettativa di vita impongono di considerare la prevenzione anche nelle fasce di età più anziane. In questo senso la task force dell’ESC, che ha lavorato con il contributo di 12 società scientifiche e della società europea di cardiologia preventiva (EAPC), ha rivalutato gli score di rischio CV, che sono nati per la fascia di età adulta (40-70 anni), per fornire punteggi utili alla valutazione del rischio anche dopo i 70 anni.

Indicazioni per una strategia di prevenzione praticabile e condivisa con i pazienti

Il documento dell’ESC cerca di andare al di là dei modelli teorici per fornire strumenti che siano praticabili nella realtà quotidiana delle persone. In questa direzione è importante il coinvolgimento dei pazienti che il medico può ottenere con un approccio graduale e realistico. Si dovrebbe partire da raccomandazioni valide per tutti, come smettere di fumare e mantenere livelli pressori al di sotto delle soglie di rischio. Ulteriori raccomandazioni andrebbero poi adattate in base al rischio CV del singolo paziente. In ogni caso, la strategia di prevenzione va condivisa con il paziente, tenendo conto delle sue preferenze e delle sue condizioni di vita.

François Mach cardiologo dell’Ospedale universitario di Ginevra, in Svizzera, coordinatore della task force riassume:

La prevenzione delle malattie cardiovascolari richiede un approccio integrato e interdisciplinare, con al centro le persone sane, che tenga conto dello stato di salute generale dei pazienti e dei fattori ambientali.

Esercizio fisico e dieta sana cardini della prevenzione

Il documento non contiene grandi novità per quello che riguarda i principali fattori di rischio cardiovascolare. I livelli raccomandati di pressione sanguigna, lipidi, glicemia, rimangono quelli indicati nelle linee guida ESC specifiche su questi fattori.

Esercizio fisico e dieta sana si confermano i cardini della prevenzione cardiovascolare. Gli adulti di tutte le età dovrebbero impegnarsi per almeno 150-300 minuti a settimana di esercizio di intensità moderata o 75-150 minuti a settimana di attività con intensità vigorosa. Le nuove linee guida aggiungono che è importante anche una riduzione del tempo di sedentarietà, con attività leggere durante il giorno. Vanno incoraggiate le attività che le persone apprezzano e possono includere nella loro routine quotidiana.

Per quanto riguarda l’alimentazione, si conferma l’importanza di consumare soprattutto alimenti a base vegetale tra cui cereali integrali, frutta, verdura, legumi e noci. Le nuove raccomandazioni includono l’adozione di una dieta mediterranea o simile; limitare l’assunzione di alcol a un massimo di 100 g a settimana; mangiare pesce, preferibilmente grasso, almeno una volta alla settimana; e limitare il consumo di carne, in particolare di carne lavorata.

Sull’obesità per la prima volta, le linee guida affermano che la chirurgia bariatrica dovrebbe essere presa in considerazione per gli individui obesi ad alto rischio di CV, quando una dieta sana e l’esercizio fisico non si traducono in una perdita di peso mantenuta nel tempo.

Fattori sociali e ambientali che mettono a rischio la salute del cuore

Le nuove linee guida auspicano politiche di salute pubblica per ridurre l’incidenza delle patologie cardiache, acute e croniche, che incidano su qualità dell’ambiente e  scelte alimentari. Una strategia complessiva che include la lotta all’inquinamento atmosferico, la riduzione dell’uso di combustibili fossili e delle emissioni di anidride carbonica.

Altre misure raccomandate sono una maggiore disponibilità di spazi per parchi giochi e strutture sportive nelle scuole, una legislazione che limiti la promozione commerciale di alimenti non salutari per i bambini in televisione, on line e sui social media. Le sigarette elettroniche, che possono creare  dipendenza, dovrebbero essere soggette a controlli di marketing simili alle sigarette standard, in particolare le varietà aromatizzate accessibili anche agli adolescenti.

Benessere psicologico e patologie cardiache

Un altro elemento nuovo di queste linee guida sulla prevenzione CV riguarda i rapporti fra il benessere psicologico e la salute del cuore. Il documento evidenzia che disturbi dell’umore come come l’ansia sono associati ad un aumentato rischio di malattia cardiovascolare e ad una prognosi peggiore per chi ha una malattia di cuore già diagnosticata. La raccomandazione è quella di fornire un supporto maggiore ai pazienti con queste condizioni, per migliorare l’aderenza ai cambiamenti dello stile di vita e al trattamento farmacologico. Un’altra novità è considerare il rinvio alla gestione dello stress psicoterapeutico per i pazienti con malattie cardiovascolari e stress.

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.