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Radioterapia, apparecchiature obsolete limitano l’accesso alle cure

  • Alessandro Visca
  • Sanità

Migliaia di pazienti che necessitano di radioterapia non la ricevono, a causa di apparecchiature inadeguate, sia numericamente sia per livello di avanzamento tecnologico, ma anche per una non corretta conoscenza del suo impiego. Questo il messaggio lanciato da clinici e pazienti al convegno: “Il futuro della radioterapia in Italia: se non ora quando?” organizzato da Value Relations con il patrocinio di F.A.V.O. (Federazione italiana associazioni di volontariato in oncologia).

L’incontro ha riunito, presso il Ministero della Salute, rappresentanti di istituzioni, clinici e pazienti, per ribadire l’urgenza di dotare l’Italia di una radioterapia al passo con l’innovazione tecnologica e con i progressi della ricerca clinica e sanitaria, cogliendo l’opportunità delle risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Vittorio Donato, Presidente AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica), spiega:

La radioterapia, da sola o integrata con farmaci di ultima generazione, allunga la sopravvivenza dei pazienti e allevia i sintomi, migliorando la loro qualità di vita. Ma per rispondere alla sua mission la Radioterapia necessita di un costante ammodernamento, con la sostituzione delle apparecchiature almeno ogni 10/12 anni, e di una continua formazione professionale. Evidenze cliniche e di Health Technology Assessment (HTA) dimostrano che macchinari al passo con le attuali conoscenze scientifiche e capacità tecnologiche garantiscono prestazioni qualitativamente migliori, che si traducono in anni di vita per i pazienti, e maggiore efficienza per il servizio sanitario, grazie alla possibilità di ridurre i tempi di trattamento e gli accessi in ospedale rispetto alle terapie standard. Non sprechiamo l’occasione del PNRR per dotare finalmente il Paese di tecnologie all’avanguardia, all’altezza di un futuro sempre più promettente sul fronte della lotta ai tumori, e all’insegna di una maggiore equità di accesso alle cure”

Elisabetta Iannelli, Segretario Generale F.A.V.O. aggiunge:

La radioterapia continua ad essere un elemento di forte disuguaglianza tra Regioni, che costringe ogni anno migliaia di pazienti a spostarsi per ricevere le cure di cui hanno bisogno, con ricadute sul piano familiare, sociale, lavorativo ed economico, oltre che psicologico. È giunto il momento di programmare, grazie alle risorse messe a disposizione dal PNRR, l’adeguamento ed il rinnovo delle apparecchiature obsolete di radioterapia, in maniera razionale rispetto al fabbisogno delle singole regioni. Solo così il SSN sarà in grado di garantire a tutti i pazienti il diritto di ricevere le migliori cure disponibili, come richiesto anche dalla Commissione Europea con lo Europe’s Beating Cancer Plan, per aumentare le chance di sconfiggere la malattia, migliorare la qualità della vita ed evitare lo sradicamento socio-familiare ed i costi diretti ed indiretti causati dalla dispendiosa migrazione sanitaria verso i Centri delle regioni tecnologicamente più attrezzate”.

La qualità del trattamento radioterapico non deve essere tuttavia limitata agli aspetti tecnico-clinici, ma deve comprendere anche gli aspetti organizzativi e strutturali, che riguardano, ad esempio, la presenza di Reti oncologiche che possano soddisfare i bisogni dei pazienti sul territorio, integrando competenze e tecnologie. Il professor Donato, conclude:

È necessario favorire e migliorare lo sviluppo delle Reti oncologiche e dei team multidisciplinari, garantendo che in ogni Centro di Radioterapia sia presente una tecnologia adeguata ai tempi e alle prestazioni erogate dal Centro, ma anche che non manchino professionisti adeguatamente formati, per garantire prestazioni all’altezza delle possibilità offerte dalle più moderne tecnologie, e infine che siano presenti ed effettivamente sfruttati con collegamenti e collaborazioni ai con Centri più ‘grandi’ per soddisfare offrire in concreto tutte le opzioni terapeutiche nel modo più appropriato.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.