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rinosinusite

Sinusite cronica, la malattia può influire sull’attività cerebrale?

Le persone che soffrono di sinusite cronica oltre all’ostruzione in molti casi lamentano sintomi come affaticamento mentale, depressione, disturbi del sonno. Un nuovo studio rivela che la causa di questi sintomi potrebbe essere una lieve modifica delle funzioni cerebrali.

Per questa ricerca è stato utilizzato il database del progetto Human Connectome, un set di dati ad accesso libero e focalizzato sul cervello di 1.206 adulti sani, di età compresa tra 22 e 35 anni. I dati includono scansioni di immagini radiologiche e misurazioni cognitive / comportamentali.

Nello studio, pubblicato su JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery, i ricercatori hanno identificato una coorte di 22 persone con infiammazione dei seni nasali moderata o grave, nonché un gruppo di controllo di 22 persone di pari età e sesso senza sinusite.

La risonanza magnetica rileva modifiche nell’attività cerebrale dei soggetti con sinusite cronica

Le scansioni con Risonanza magnetica funzionale (fMRI) hanno mostrato nei soggetti con sinusite alcune caratteristiche che li distinguono dai soggetti sani di controllo:

  • diminuzione della connettività funzionale nella rete frontoparietale, ossia la zona che regola funzioni esecutive, come il mantenimento dell’attenzione e la risoluzione dei problemi;
  • maggiore connettività funzionale nella default mode network (DMN), la rete neuronale che influenza l’autoreferenzialità ed è attiva durante il riposo vigile e gli stati di distrazione mentale;
  • diminuzione della connettività funzionale nel salience network, la rete neuronale coinvolta nel rilevamento e nella percezione di stimoli esterni, nella comunicazione e nel comportamento sociale.

Nonostante queste particolarità dell’attività cerebrale, tuttavia, non è stato osservato alcun deficit significativo nei test comportamentali e cognitivi dei partecipanti al gruppo di studio

Kristina Simonyan, coautrice dello studio. professore associato di Otorinolaringoiatria-chirurgia della testa e del collo presso la Harvard Medical School ha detto:

I partecipanti allo studio con infiammazione cronica dei seni paranasali da moderata a grave erano giovani individui che non mostravano segni clinicamente significativi di deterioramento cognitivo. Tuttavia, le loro scansioni cerebrali ci hanno indicato che le sensazioni soggettive di declino dell’attenzione, difficoltà di concentrazione o disturbi del sonno potrebbero essere associate a lievi cambiamenti nel modo in cui le regioni del cervello che controllano queste funzioni comunicano tra loro.

Simonyan ha aggiunto:

È plausibile che questi cambiamenti possano causare sintomi clinicamente più significativi se la sinusite cronica non viene trattata. È anche possibile che avremmo potuto rilevare i primi marcatori di un declino cognitivo in cui l’infiammazione dei seni paranasali agisce come un fattore scatenante predisponente o predittivo.

Ulteriori ricerche su questa linea potrebbero aiutare gli otorini ad affronteare meglio i sintomi del paziente. “La nostra cura – conclude Simonyan – non dovrebbe limitarsi ad alleviare i sintomi fisici più evidenti, ma l’intero fardello della malattia dei pazienti”.

 

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.