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STADA Health Report, gli italiani hanno fiducia nel sistema sanitario nazionale

  • Alessandro Visca
  • Sanità

covid medico ospedaleNell’ultimo anno le vicende della pandemia hanno fatalmente creato un nuovo rapporto della popolazione con la salute e gli operatori della sanità. La pressione emotiva creata dall’emergenza sanitaria ha modificato l’atteggiamento dei cittadini europei nei confronti dei sistemi sanitari? È cresciuta o diminuita la fiducia nei medici e negli operatori sanitari?

Una prima risposta arriva dallo STADA Health Report 2021, un ampio sondaggio internazionale realizzato dal Gruppo STADA, in collaborazione con il Kantar Market Research Institute tra marzo e aprile 2021, su oltre 30.000 persone in 15 Paesi europei, trai  quali l’Italia.

Paura di ammalarsi e fiducia nel sistema sanitario

L’82% degli italiani intervistati ha apprezzato il lavoro svolto da medici e operatori sanitari nella lotta contro la pandemia da SARS-CoV-2. Un risultato in linea con la media del sondaggio europeo (pari all’81%), mentre sono stati più critici nei confronti dei decisori politici.

Più della metà (53%) dei nostri connazionali ha menzionato il timore di ammalarsi, come principale paura vissuta in questo periodo, mentre la maggioranza dei cittadini europei (52%) ha risentito maggiormente della mancanza di contatti interpersonali con la propria famiglia o gli amici.

L’Italia è risultata seconda, dopo la Spagna, per la percentuale di coloro che hanno espresso grande preoccupazione per il futuro, ad esempio per la perdita o la riduzione del lavoro.

Nonostante le preoccupazioni relative al Covid-19, la popolazione italiana mostra un livello piuttosto alto di fiducia nei confronti del sistema sanitario nazionale: due terzi degli intervistati (65%) ritiene, infatti, che il sistema sanitario sarebbe pronto ad affrontare una pandemia simile in futuro, collocando l’Italia al quarto posto tra i 15 Paesi intervistati, dietro solo a Portogallo, Regno Unito e Spagna.

Apprezzate le misure di prevenzione

.Le azioni messe in atto per proteggere la propria salute durante la pandemia sembrano essere ormai consolidate. Più della metà degli italiani (53%) intende continuare a lavarsi le mani in maniera più accurata: si tratta della percentuale più alta insieme all’Ucraina. Quasi due italiani su cinque (38%) intendono mantenere il distanziamento sociale (la media del sondaggio è pari al 33%) e aumentare la pulizia e l’igiene della propria casa (la media del sondaggio è del 31%). Inoltre, quasi un terzo degli italiani (31%) prevede di continuare ad usare mascherine nei luoghi affollati anche una volta che la pandemia sarà passata: percentuale che colloca il nostro Paese al secondo posto insieme alla Spagna, dietro solo al Regno Unito (38%).

App di salute e foglietto informativo elettronico

Gli italiani rientrano nella media europea per quanto riguarda la loro disponibilità nell’utilizzare sul loro telefono cellulare le app per la salute: quasi un quarto degli intervistati (24%) ritiene che tali applicazioni potrebbero aiutarli ad avere una migliore comunicazione digitale con il proprio medico, percentuale superata solo dai portoghesi (28%).

Inoltre, quasi nove italiani su 10 (87%) sarebbero disposti a usare foglietti informativi elettronici, ad esempio scannerizzando un codice sulle confezioni dei medicinali. Questo risultato colloca il nostro Paese al secondo posto (al pari con l’Ucraina), dietro solo al Portogallo (89%). Più di due italiani su cinque (42%) ritengono che i foglietti illustrativi in formato elettronico sarebbero più pratici da usare e causerebbero meno rifiuti.

Ampia maggioranza a favore della vaccinazione obbligatoria

Oltre tre quarti (76%) degli italiani in questo sondaggio ha espresso un atteggiamento positivo nei confronti della vaccinazione obbligatoria, collocandosi al secondo posto dopo il Regno Unito (79%), e di gran lunga sopra la media europea (61%). Due quinti (39%) credono che la vaccinazione obbligatoria sia importante per proteggere la società, e una percentuale simile (37%) ritiene che aiuterebbe a prevenire malattie pericolose.  Solo un italiano su sei (17%) ha espresso preoccupazione per i possibili effetti collaterali dell’immunizzazione, percentuale inferiore alla media europea del 22%.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.