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acqua idratazione

Una buona idratazione abbassa il rischio di scompenso cardiaco

Mantenere una corretta idratazione nel corso della vita può evitare o rallentare processi di indebolimento della capacità di contrarsi del cuore, che possono portare all’insufficienza cardiaca. L’importanza di non trascurare il fattore idratazione per la salute del cuore viene ribadita da uno studio originale presentato al congresso della società europea di cardiologia (ESC 2021).

Natalia Dmitrieva e colleghi del National Heart, Lung, and Blood Institute, che fa parte dei National Institutes of Health americani, per questa ricerca hanno utilizzato la concentrazione di sodio nel sangue come parametro per verificare lo stato di idratazione. La concentrazione di sodio, infatti, tende a salire con un’idratazione insufficiente.

I ricercatori hanno analizzato i dati di 15.800 persone dello studio ARIC (Atherosclerosis Risk in Communities) i partecipanti avevano dai 44 ai 66 anni all’inizio dello studio e sono stati seguiti per un periodo di circa 25 anni, durante il quale sono stati sottoposti a cinque visite.

I partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi in base alla concentrazione sierica media di sodio (135-139,5, 140-141,5, 142-143,5 e 144-146 mmol/L) rilevate nelle prime due  visite (condotte nei primi tre anni). In ogni gruppo i ricercatori è stata rilevata la percentuale di persone che hanno sviluppato insufficienza cardiaca e ipertrofia ventricolare sinistra alla quinta visita (25 anni dopo).

Una maggiore concentrazione di sodio nel sangue può indicare il rischio di scompenso cardiaco

Una maggiore concentrazione sierica di sodio nella mezza età è stata associata sia a una maggiore probabilità di sviluppare sia insufficienza cardiaca, sia ipertrofia ventricolare sinistra 25 anni dopo.

L’associazione è stata confermata dopo l’aggiustamento per altri fattori correlati allo sviluppo dell’insufficienza cardiaca: età, pressione sanguigna, funzionalità renale, colesterolo, glicemia, indice di massa corporea, sesso e abitudine al fumo. Ogni aumento di 1 mmol/L della concentrazione sierica di sodio nella mezza età era associato a un aumento di 1,20 e 1,11 della probabilità di sviluppare ipertrofia ventricolare sinistra e insufficienza cardiaca, rispettivamente, 25 anni dopo.

I rischi sia di ipertrofia ventricolare sinistra che di insufficienza cardiaca all’età di 70-90 anni hanno cominciato ad aumentare quando il sodio sierico ha superato 142 mmol/l nella mezza età. La dottoressa Dmitrieva ha dichiarato:

I risultati suggeriscono che una buona idratazione per tutta la vita può ridurre il rischio di sviluppare ipertrofia ventricolare sinistra e insufficienza cardiaca. Inoltre, la nostra scoperta che il sodio sierico superiore a 142 mmol/L aumenta il rischio di effetti avversi nel cuore può aiutare a identificare le persone che potrebbero trarre beneficio da una valutazione del loro livello di idratazione. Questo livello di sodio rientra nell’intervallo normale e non sarebbe etichettato come anormale nei risultati dei test di laboratorio, ma potrebbe essere utilizzato dai medici durante gli esami fisici di routine per identificare le persone la cui normale assunzione di liquidi dovrebbe essere valutata.”

Va ricordato che la quantità di liquidi totali (compresi quelli contenuti negli alimenti) raccomandata è di 1,5 – 2 litri al giorno per le donne e 2-3 litri per gli uomini.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.