Covid-19 e rischio cardiometabolico dopo l’infezione
Dopo un’infezione da Covid-19, risulta aumentato il rischio di embolie polmonari, aritmie atriali e trombosi venose così come di insorgenza di diabete mellito, ma dopo circa 12 settimane l’incidenza di nuovi casi tende a tornare ai valori basali.
Diversi studi pubblicati negli ultimi anni hanno mostrato come l’infezione da Covid-19 si associ all’insorgenza di malattie cardiovascolari e diabete mellito, ma i dati sono riferiti per lo più a follow up di breve durata. Una nuova ricerca apparsa sulla rivista “PLOS ONE” a firma di Martin Gulliford, del King’s College di Londra, e colleghi, ha analizzato l’incidenza di nuovi casi di diabete e malattie cardiovascolari su periodi di 12 mesi dopo l’infezione da Covid-19 rispetto a controlli abbinati.
A questo scopo hanno condotto uno studio di coorte dal 2020 al 2021 analizzando le cartelle cliniche elettroniche di 1.356 studi di famiglia del Regno Unito, riferite a una popolazione di 13,4 milioni di abitanti. I partecipanti erano 428.650 pazienti Covid-19 senza diabete o malattie cardiovascolari, abbinati individualmente a 428.650 pazienti di controllo per età, sesso e studio di famiglia e seguiti fino a gennaio 2022.
Grazie a un’analisi difference-in-difference gli autori hanno stimato l’effetto netto del Covid-19 tenendo conto delle differenze interindividuali al basale, in termini di età, etnia, abitudine al fumo, indice di massa corporea (BMI), pressione arteriosa sistolica, indice di comorbilità di Charlson, mese indice e abbinamento.
Il tempo di follow-up è stato suddiviso in quattro settimane dalla data indice (“Covid-19 acuto”), da 5 a 12 settimane dalla data indice (“Covid-19 post-acuto”) e da 13 a 52 settimane dalla data indice (“Covid-19 lungo”).
Dall’analisi statistica è emerso che l’incidenza netta di diabete mellito è aumentata nelle prime quattro settimane dopo il Covid-19 (rate ratio aggiustato [RR]: 1,81; IC al al 95%: da 1,51 a 2,19) ed è rimasta elevata dalla settimana 5 alla settimana 12 (RR: 1,27; IC al 95%: da 1,11 a 1,46), ma non dalla settimana 13 alla settimana 52 (RR: 1,07; IC al 95%: da 0,99 a 1,16).
Per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, il Covid-19 acuto è risultato associato a un aumento netto della loro incidenza (RR: 5,82; IC al 95%: da 4,82 a 7,03), in particolare per l’embolia polmonare (RR 11,51; IC al 95%: da 7,07 a 18,73), aritmie atriali (RR: 6,44; IC al 95%: da 4,17 a 9,96) e trombosi venose (RR: 5,43; IC al 95%: da 3,27 a 9,01).
L’incidenza di malattie cardiovascolari è invece diminuita dalla settimana 5 alla settimana 12 (RR: 1,49; IC al 95%: da 1,28 a 1,73) e ha mostrato una diminuzione netta dalla settimana 13 alla settimana 52 (RR: 0,80; IC al 95%: da 0,73 a 0,88).
Secondo le conclusioni degli autori, dunque, l’infezione acuta da Covid-19 è associata a un aumento del rischio di patologie cardiovascolari, ma il rischio torna generalmente ai livelli di base subito dopo l’infezione. Il rischio di nuovi casi di diabete mellito rimane invece aumentato per almeno 12 settimane dopo il Covid-19 prima di diminuire.