Skip to content
Fibrillazione atriale

Fibrillazione Atriale, a parità di altezza donne più a rischio degli uomini

Gli studi epidemiologici mostrano una maggiore prevalenza di fibrillazione atriale (FA) nel sesso maschile e, per contro, una maggiore incidenza di eventi cardiovascolari (come infarto e ictus) nelle donne con questo disturbo del ritmo cardiaco, rispetto agli uomini.

Uno studio americano, condotto su un’ampia popolazione di persone dei due sessi senza patologie cardivascolari, offre una nuova prospettiva sulle differenze di genere nella fibrillazione atriale. I ricercatori dello Smidt Heart Institute (Cedars-Sinai Medical Center, Los Angeles, Usa) hanno scoperto che se si confrontano donne e uomini della stessa altezza e peso, le donne hanno un rischio maggiore del 50% rispetto agli uomini di sviluppare una FA.

Quindi il dato che riguarda la popolazione generale, ossia che ci sono meno donne con FA, sarebbe da attribuirsi al fatto che, in media, sono più basse degli uomini. Christine Albert, cardiologa dello Smidt Heart Institute e autrice senior dello studio spiega:

Il nostro studio indica sorprendentemente che se un uomo e una donna hanno la stessa altezza, la donna avrebbe maggiori probabilità di sviluppare fibrillazione atriale. Questo risultato ribalta la prospettiva sulla FA: invece di chiederci perché le donne sono più protette degli uomini, ora dobbiamo cercare di capire perché le donne sono più a rischio.”

Lo studio: il rischio cambia se si confrontano donne e uomini della stessa altezza e peso

Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno condotto un’analisi di coorte prospettica all’interno del VITAL (Vitamin D and Omega-3 Trial Rhythm Study), uno studio randomizzato sugli effetti della supplementazione di vitamina D e acidi grassi Omega-3 sulla FA incidente tra uomini di ≥50 anni e donne di ≥55 anni senza una precedente storia di FA, malattia CVD o cancro. I dati sono stati analizzati dal 29 settembre 2020 al 29 giugno 2021.

I partecipanti allo studio erano in totale 25.119 (12.757 donne [51%]). In un follow-up medio di 5,3 anni, si sono verificati 900 eventi di FA incidente confermati: 495 eventi tra gli uomini, (4,0%) e 405 eventi, (3,2%) tra le donne. Dopo l’aggiustamento per l’età e trattamento, le donne erano a minor rischio di FA incidente rispetto agli uomini ([HR], 0,68; IC 95%, 0,59-0,77; P < .001). L’associazione inversa tra sesso femminile e FA persisteva dopo aggiustamento per etnia, fumo, assunzione di alcol, ipertensione, diabete (tipo 1, tipo 2, gestazionale), malattie della tiroide, esercizio e BMI (HR, 0,73; IC 95%, 0,63-0,85; P <.001).

Tuttavia, il sesso femminile era più a rischio di FA quando invece del BMI i iricercatori hanno considerato l’altezza (HR, 1,39; IC 95%, 1,14-1,72; P = .001), altezza e peso (HR 1,49, IC 95%, 1,21-1,82; P <.001) , o BSA (superficie corporea) (HR, 1,25; IC 95%, 1,06-1,49; P = .009)

Più attenzione alla prevenzione della fibrillazione atriale anche per le donne

In alcune interviste a commento dello studio gli autori hanno ricordato che l’incidenza di fibrillazione atriale è in aumento, a causa dell’invecchiamento della popolazione, ma anche per l’incremento medio di peso e altezza nella popolazione generale. È quindi necessario implementare le strategie di prevenzione, oltre che gli interventi precoci, con terapie anticoagulanti o presidi chirurgici.

Le strategie di prevenzione più efficaci contro la FA negli uomini e nelle donne, ricordano gli autori dello studio, includono il mantenimento di un peso sano, il controllo della pressione sanguigna, la limitazione del consumo di alcol e l’esercizio fisico moderato.

 

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.