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varicella virus

Herpes zoster, perché il rischio non va sottovalutato

L’Herpes Zoster (HZ), più noto come “Fuoco di Sant’Antonio”, è un’infezione causata dalla riattivazione del virus della varicella. Poiché oltre il 90% degli adulti sopra i 50 anni ha già contratto questo virus si stima che 1 adulto su 3 svilupperà l’Herpes Zoster nel corso della sua vita.

La malattia si manifesta solitamente con eruzioni cutanee associate a dolore anche intenso.

 

L’infezione peggiora la qualità di vita e può causare complicanze gravi, soprattutto in pazienti fragili o con altre patologie o più esposti alla malattia.

Come ricorda Antonio Ferro, Presidente della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI):

i soggetti diabetici presentano un rischio aumentato del 30% di sviluppare infezione da Herpes Zoster, con la possibilità di manifestare una maggiore severità e persistenza di Nevralgia Post-Erpetica rispetto ai non diabetici. Ma anche i pazienti con artrite reumatoide hanno un rischio da 1,5 a 2 volte più elevato di contrarre la patologia rispetto ai loro coetanei nella popolazione generale, mentre l’incidenza del cosiddetto “Fuoco di Sant’Antonio” nelle persone affette da neoplasie solide è nettamente aumentata rispetto alla popolazione generale. L’incidenza cresce all’aumentare del livello di immunosoppressione dovuto sia alla patologia che al trattamento”.

La pandemia ha rallentato il piano di vaccinazione

Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (PNPV) ha introdotto nel calendario vaccinale, oltre che nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), la vaccinazione anti-HZ per la coorte dei 65enni e per i soggetti a partire dai 50 anni di età con presenza di patologie quali diabete mellito, patologia cardiovascolare e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), o candidati al trattamento con terapia immunosoppressiva fattori che aumentano il rischio di sviluppare HZ o ne aggravano il quadro sintomatologico.

La pandemia ha però influito negativamente, come ricorda Ferro:

La situazione pandemica ha travolto la popolazione mondiale e i pazienti fragili sono quelli che stanno pagando il prezzo più alto. Se da una parte hanno avuto accesso a corsie preferenziali per la vaccinazione anti SARS-CoV-2, dall’altra hanno subito il rallentamento delle vaccinazioni di routine, raccomandate dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, con particolare riferimento a quella contro l’Herpes Zoster.”

Il nuovo vaccino ricombinante adiuvato e la campagna globale di informazione

Sul fronte vaccinale va segnalata la disponibilità di nuovo vaccino ricombinante adiuvato, più efficace rispetto al vaccino vivo attenuato finora disponibile.

Il vaccino vivo attenuato, infatti, è in grado di ridurre di circa il 65 % i casi di nevralgia post erpetica e circa il 50 % di tutti i casi clinici di Herpes Zoster. L’efficacia decresce con l’età, passando dal 70 per cento nei cinquantenni al 41 per cento nei settantenni[v]. L’efficacia del nuovo vaccino ricombinante adiuvato, valutata in persone a cui sono state somministrate due dosi a distanza di 2 mesi, è invece intorno al 97 per cento nei cinquantenni e del 91 per cento nelle persone ultrasettantenni. Tra i vantaggi anche la possibilità di usarlo in soggetti precedentemente vaccinati con il vaccino vivo attenuato, di co-somministrarlo con alcuni altri vaccini, la persistenza della protezione per diversi anni e l’efficacia contro la Nevralgia Post-Erpetica.

Con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del rischio di sviluppare la malattia dopo i 50 anni è stata lanciata dal 28 febbraio al 6 marzo la campagna globale “Shingles Awareness Week”, promossa da GlaxoSmithKline, in collaborazione con l’International Federation on Ageing (IFA). Nel nostro Paese l’iniziativa registra il patrocinio della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) e di Cittadinanzattiva.

In un sondaggio condotto da Ipsos MORI in diversi Paesi del mondo su 2.509 soggetti, si è scoperto che, mediamente, solo il 7% delle persone intervistate crede di essere ad alto rischio di sviluppare l’Herpes Zoster nei prossimi 10 anni.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.