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Libri. Dalla medicina di genere nuove prospettive per scienza e tecnologia

“Non solo la medicina deve essere rivoluzionata attraverso l’inclusione delle analisi di genere: tutta la scienza e la tecnologia sono da ripensare in questa direzione.”

Questa frase, che si legge nell’introduzione, è il messaggio principale contenuto del saggio intitolato “Il sesso è (quasi) tutto” che Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova, ha appena pubblicato con l’editore Feltrinelli.

Viola, spesso coinvolta dai mass-media nell’informazione sulla salute, spiega, con un linguaggio semplice e pochi tecnicismi, perché proprio dalla medicina di genere e dalle conoscenze scientifiche sulla differenziazione sessuale possa partire una rivoluzione culturale che riguarda la medicina, ma anche la società nel suo complesso.

Non a caso nelle prime righe del volume si cita la rivoluzione copernicana e le conseguenze che ha avuto sulla visione dell’uomo e del suo posto nell’universo.

Il sesso nella scienza e nella cultura

Il percorso tracciato da Viola inizia, nella prima parte del libro, dalla definizione di sesso, tema centrale nella storia culturale e sociale dell’umanità, rivista alla luce delle conoscenze che la genetica ha portato su concetti cardine, come per esempio la diversità sessuale e la sua funzione nell’evoluzione umana.

In un racconto sintetico che utilizza elementi culturali e nozioni scientifiche Viola offre una visione della complessità che sta dietro lo sviluppo della sessualità e dell’orientamento sessuale. Le scoperte della biologia e l’evoluzione sociale hanno profondamente modificato la visione tradizionale dei due sessi e rendono oggi insostenibile l’approccio tradizionale basato un paradigma maschile.

La medicina di genere nasce proprio dalla scoperta del ruolo di secondo piano a cui è stato relegato, negli studi e nelle applicazioni cliniche, il corpo femminile.

La medicina di genere è appunto il tentativo di superare questa visione limitata e dare il giusto valore alle differenze tra i sessi. Nella seconda parte del libro Viola chiarisce questo concetto con esempi di applicazioni alla diagnosi e cura delle malattie.

Un futuro intelligente

Negli ultimi capitoli del saggio Viola ci fa riflettere sul ruolo che sesso e genere possono avere all’interno in un mondo dominato dalle tecnologie digitali e dall’intelligenza artificiale. Che ruolo avranno i sessi in un modo di macchine che parlano e che comunque devono avere una voce maschile o femminile? “La gender innovation – spiega Viola – deve naturalmente guidare lo sviluppo delle nuove tecnologie informatiche, onde evitare i rischi di perpetuazione degli stereotipi.”

In conclusione l’autrice non si sottrae dall’indicare i passi prioritari da fare, a suo giudizio, “per intraprendere un percorso verso un futuro intelligente”. Tra queste priorità c’è “curare con precisione” e “creare un nuovo linguaggio per la scienza”. Sfide che chiamano in causa tutti e in modo particolare chi è impegnato in campo medico e sanitario.

Antonella Viola, Il sesso è (quasi) tutto, Feltrinelli, 2022, euro 15

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.