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cuore medico prescrizione

L’uso di nutraceutici nel controllo del rischio cardiometabolico

Intervista al professor Giuseppe Derosa
Responsabile del Centro Universitario di Diabetologia e Malattie Metaboliche Università di Pavia
Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico S. Matteo, Pavia
Responsabile Area Diabete della Società Italiana di Nutraceutica (SINut)

Sulla base delle acquisizioni scientifiche e di quanto emanato nelle più recenti Linee Guida ADA, qual è ad oggi la definizione più corretta di prediabete e qual è l’incidenza nel nostro paese?

Il prediabete o disglicemia è un’alterazione del metabolismo dei carboidrati con iperglicemia a digiuno. In base a questa definizione prediabete e diabete tipo 2 potrebbero risultare due condizioni molto simili; in realtà la diagnosi di prediabete è determinata dai valori di glicemia a digiuno tra 100 e 125 mg/dl (alterata glicemia a digiuno – IFG) oppure da valori di glicemia, che dopo una curva da carico orale di 75gr di glucosio con determinazione al tempo 0 e a 120’, presenta valori compresi tra 140 e 199 mg/dl (alterata tolleranza glucidica – IGT). La diagnosi di diabete tipo 2, invece, è caratterizzata da valori di glicemia a digiuno ≥200mg/dl.

Il prediabete è una condizione che riguarda una grossa fetta della popolazione mondiale, complessivamente circa 318 milioni di soggetti tra i 20 e i 79 anni. In Italia riguarda il 7,7% di soggetti in età pediatrica, che in Europa sono anche quelli più a rischio di sovrappeso e obesità; mentre sono circa 10 milioni i soggetti adulti affetti da prediabete. In questa popolazione la precocità di diagnosi e di intervento, cambiamento degli stili di vita e/o assunzione di nutraceutici, è fondamentale perché può ridurre o ritardare il rischio della comparsa di patologia diabetica nel 60% dei casi.

È possibile formulare un algoritmo, per il medico, che riassuma le misure da attuare per ridurre il progredire di prediabete e rischio cardiometabolico?

La definizione di un algoritmo validato e condiviso è attualmente in fase di valutazione da parte delle Società Scientifiche. Sicuramente il tema della prevenzione rappresenta l’obiettivo principale a cui tendere. Si raccomanda, per cui, di effettuare uno screening per la diagnosi di prediabete e diabete in tutti i pazienti adulti con uno o più fattori di rischio cardiovascolari e in tutti i soggetti al di sopra dei 35 anni di età anche se privi di sintomi. Il primo intervento da proporre al paziente è di modificare lo stile di vita e in particolare dieta e attività fisica. Se nell’arco di tre/sei mesi non si ottengono risultati soddisfacenti, si può ricorrere alla somministrazione di nutraceutici.

Quali sono i consigli da suggerire ad un paziente affetto da prediabete in termini di diagnosi, approccio terapeutico e monitoraggio nel tempo?

Il primo suggerimento è di non sottovalutare la comunicazione e il coinvolgimento del paziente sul piano di screening e monitoraggio del prediabete e sul programma di prevenzione primaria che include i cambiamenti di stile di vita come ad esempio il cambiamento delle abitudini alimentari e l’incremento dell’attività fisica.

Perché il programma di prevenzione abbia successo, è importante il contributo di diverse figure professionali, che potrebbero identificare il paziente affetto da prediabete in fase precoce, quali per esempio il Medico di Medicina Generale (MMG), il cardiologo, il geriatra o lo stesso nutrizionista. Il MMG riveste un ruolo di primaria importanza e per questo motivo deve essere in grado di garantire comportamenti adeguati rispetto a prescrizione di esami e relativa interpretazione.

Questi interventi possono influire sulla progressione della malattia, essendo il prediabete una condizione reversibile che se adeguatamente controllata, anche con terapia non farmacologica, può riportare il paziente ad una condizione di normalità.

Nei pazienti affetti da prediabete nei quali è indicata e consigliata la somministrazione di nutraceutici, quali, tra tutte le molecole disponibili, rappresentano una valida opzione terapeutica?

In questo tipo di pazienti vengono considerate valide le sostanze terapeutiche sulla base delle evidenze scientifiche disponibili. Nel 2007, in uno studio condotto con alcuni colleghi cardiologi abbiamo valutato, con risultati soddisfacenti, gli effetti dello Psyllium (Plantago ovata, mucillagine composta da arabinosio e xylosio) e gomma di Guar (polisaccaridi etereogenei insolubili) (1) sul controllo dei livelli pressori in pazienti ipertesi obesi. Altrettanto interessanti sono la berberina (Berberis aristata); le alghe della famiglia delle fucaceae ricche di florotannini, come l’Ascophillum nodosum e il Fucus vesiculosus; gli omega-3 (PUFA, EPA e DHA, acidi grassi omega-3 a catena lunga) che se somministrati in opportuni dosaggi hanno dimostrato avere effetti sulla disglicemia (Derosa G, et al) (2);  acido alfa-lipoico (ALA, antiossidante, trasportatore di elettroni e gruppi acetilici), ad azione insulino-sensibilizzante; l’inositolo ha dimostrato avere una funzione di secondo messaggero dell’insulina, impiegato prevalentemente dai ginecologi per contrastare la sindrome metabolica nelle donne in menopausa; la curcuma longa; Lagerstroemia speciosa (banaba) a base di acido corosolico ed ellagitannine favorenti l’assorbimento del glucosio. La combinazione di Ilex paraguanensis, Morus alba e cromo picolinato, ha dimostrato avere un effetto sui valori glicemici (3).

Questi sono solo una parte dei nutraceutici studiati di cui ho descritto caratteristiche e meccanismo d’azione più in dettaglio nel Trattato Italiano di Nutraceutica.

Quali sono le caratteristiche del prodotto GLICOSET® che lo rendono un nutraceutico di scelta nei soggetti con disglicemia o prediabete?

Di recente, abbiamo condotto uno studio in doppio cieco placebo-controllato con il prodotto GLICOSET® (Ilex paraguanensis, Morus alba e cromo picolinato) in un gruppo di pazienti affetti da prediabete. I risultati hanno dimostrato che la somministrazione di GLICOSET® una volta al dì consentiva di riavvicinare i valori di glicemia alla normalità. Seppur il campione studiato è stato di 148 pazienti, lo studio rappresenta una buona base di partenza per poter affermare che un nutraceutico può ridurre la progressione a diabete. Infatti, nel gruppo trattato con placebo è stato evidenziato che la progressione a diabete conclamato è avvenuta già nei primi tre mesi.

In conclusione, è importante avere chiaro il profilo del paziente e intercettare i soggetti a rischio. Il MMG riveste un ruolo importante su screening e prevenzione con modificazione degli stili di vita e quando non si ottengono risultati soddisfacenti il consiglio è di iniziare una terapia con GLICOSET®.

Inoltre, non possiamo trascurare il problema dei costi e di quanto il paziente diabetico gravi sul SSN. La somministrazione di un nutraceutico associato alla compliance del paziente consente di ottenere buoni risultati. Di fatto il diabetologo prende in carico il paziente già con diagnosi di diabete conclamato. Per questo motivo l’invito rivolto a tutti i medici coinvolti, in primo luogo il MMG, è di effettuare screening, diagnosi e presa in carico del paziente affetto da prediabete per consentire di arrestare la progressione della malattia e riportare i valori glicemici nella norma.

In collaborazione con

Bibliografia

  1. AFG Cicero, G Derosa et al. Different effect of psyllium and guar dietary supplementation on blood pressure control in hypertensive overweight patients: a six-month, randomized clinical trial. Clin Exp Hypertens 2007 Aug;29(6):383-94. doi:10.1080/10641960701578378.
  2. G Derosa, P Maffioli et al. Effects of long chain omega-3 fatty acids on metalloproteinases and their inhibitors in combined dyslipidemia patients. Expert Opin Pharmacother 2009 Jun;10(8):1239-47. doi:10.1517/14656560902865601.
  3. Derosa G, D’Angelo A, Maffioli P. Metabolic actions of a supplement of Ilex Paraguariensis (an extract of the leaf standardized to 2% I-Deoxinojirimcina), White Mulberry and Chromium Picolinate in nondiabetic subjects with dysglycemia: a randomized trial. Life (Basel) 2021 Jul 18; 11(7):709.

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.