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insonnia sonno

Obesità e sonno, dormire poco aumenta l’accumulo di grasso viscerale?

Uno studio sperimentale su un gruppo di giovani adulti volontari ha trovato un’associazione tra la privazione di sonno e l’incremento del grasso addominale. Il dato interessante dello studio è che la carenza di sonno sembra innescare un “segnale metabolico” specifico per l’accumulo di grasso nella zona addominale, che è anche un noto fattore di rischio cardiovascolare.

Uno studio randomizzato sugli effetti metabolici della privazione del sonno

Lo studio, condotto alla Mayo Clinic di Rochester (Usa) ha arruolato un gruppo di 12 persone sane e non obese tra i 19 e i 39 anni che sono state sottoposte, in modo casuale, a un periodo di restrizione del sonno controllata (2 settimane di 4 ore di sonno a notte) oppure a un sonno controllato di 9 ore a notte, seguito da un periodo di recupero di 3 giorni.

Le verifiche su apporto calorico e dispendio energetico, durante lo studio, hanno evidenziato che i partecipanti sottoposti a privazione del sonno al termine delle 2 settimane erano ingrassati di circa una libbra (0,5 kg). Un aumento che gli autori dello studio definiscono “modesto”. Tuttavia, come spiega Virend K. Somers, del Dipartimento di Medicina cardiovascolare della Mayo Clinic e principale autore dello studio:

Il problema è che un’analisi più specifica mostra che l’aumento significativo del grasso è nella zona della pancia, in particolare all’interno”.

Nello specifico, lo studio ha rilevato che i pazienti con sonno ridotto assumevano in media 308 calorie al giorno in più rispetto a chi dormiva regolarmente (IC 95%, 59,2 – 556,8 kcal/giorno; P = 0,015), e ciò ha comportato circa 0,5 kg di aumento di peso (IC 95%, 0,1 – 0,8 kg; P = .008), ma ha anche portato a un aumento di 7,8 cm2 del tessuto adiposo viscerale (TAV) (IC 95%, 0,3 – 15,3 cm2; P = .042 ), ossia  un incremento di circa l’11%.

Il tessuto adiposo viscerale aumenta anche se il peso diminuisce

Dopo il periodo di recupero si è osservato che il TAV nei pazienti con riduzione del sonno continuava ad aumentare (in media  altri 3,125 cm2 entro il giorno 21), anche se il peso corporeo è diminuito. Somers conferma:

Dormendo molto e assumendo meno calorie e il peso è diminuito, ma il grasso nella zona addominale è aumentato ulteriormente”.

Secondo Somers:

C’è un messaggio biochimico nel corpo che continua a inviare grasso al compartimento viscerale. Quello che non sappiamo è se episodi ripetuti di sonno inadeguato si accumulano effettivamente nel corso degli anni e sono in grado di aumentare la percentuale di grasso addominale”.

Le indagini future, secondo i ricercatori dovrebbero concentrarsi su due punti: identificare i meccanismi che causano l’accumulo di TAV con meno sonno e se prolungare il sonno può invertire il processo.

Le conseguenze per il cuore

l’endocrinologo Harold Bays dell’Università di Louisville (Usa) in un editoriale di commento ai risultati di questo studio afferma che indagare su un possibile legame tra  disturbi del sonno e accumulo di grasso addominale potrebbe avere un significato anche per la prevenzione cardiovascolare.

L’aumento del grasso sottocutaneo – osserva Bays – può portare all’accumulo di TAV e grasso epicardico, ed effetti avversi indiretti sul cuore, e conclude:

Anche se un deficit sonno di per sé non aumenta il peso corporeo, se provoca una disfunzione nell’accumulo di grasso, questo può comportare un aumento dei fattori di rischio cardiovascolare.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.