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TEV nei pazienti oncologici, disponibile anche in Italia tinzaparina sodica

Il dottor Pier Luigi Bartoletti, MMG, specialista in angiologia, segretario Fimmg provinciale di Roma, fa il punto sulla prevenzione e cura del tromboembolismo venoso nei pazienti oncologici e spiega perché la disponibilità anche in Italia della tinzaparina sodica costituisce un’opzione efficace e sostenibile per la gestione di questi pazienti. Di seguito un riassunto dei contenuti della videointervista.

Tinzaparina sodica, un’opzione efficace e sostenibile per la terapia e profilassi del tromboembolismo venoso nei pazienti oncologici

La correlazione tra cancro e trombosi è nota da tempo ed è avvalorata da numerose evidenze pubblicate in letteratura. Il rischio è elevato soprattutto per alcuni tumori in siti specifici, come per esempio il pancreas, e dipende da diversi fattori per lo più legati alla patologia oncologica di fondo. “Chi ha un cancro in stadio avanzato – spiega il dottor Pier Luigi Bartoletti, segretario FIMMG Roma (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) e specialista in angiologia – è molto più esposto al rischio di tromboembolismo venoso anche grave sia per l’immobilità sia per la situazione metabolica che per le terapie antiblastiche provocano, con embolie polmonari per trombosi venose profonde di gamba che non vengono trattate”. La gravità della condizione e i rischi a cui espone il paziente (ricordiamo che il TEV è un fattore di rischio precoce e indipendente per mortalità nei pazienti oncologici a qualsiasi stadio durante i primi quattro cicli di chemioterapia) impongono un’attenta e precoce diagnosi.

“È chiaro che si tratta di una patologia seria, grave, da trattare in maniera appropriata con i farmaci corretti e con un percorso diagnostico che deve essere eseguito il prima possibile”, prosegue il dott. Bartoletti. “Va fatta sempre una diagnosi precisa con ecocolordoppler agli arti inferiori, e uno studio della coagulazione del paziente. È importante valutare i valori di D-dimero e anche la proteina C reattiva perché è chiaro che se c’è una reattività dovuta a fattori immunitari, oltre alla terapia è necessaria anche la profilassi. Quindi in assenza di sintomi, in assenza di edema monolaterale di gamba, ma in presenza di elevati valori di D-dimero o PCR e nel caso in cui il paziente sia ipomobile, la profilassi contro la tromboembolia è assolutamente indicata”. Tra le opzioni di trattamento a disposizione del clinico rientrano le eparine a basso peso molecolare (EBPM), ampiamente usate nella pratica clinica già da diversi anni; rispetto alle eparine di “vecchia generazione” le EBPM sono gravate da meno effetti collaterali: inducono meno trombocitopenia e a livello locale danno minore reattività.

Tra le EBPM, va segnalata tinzaparina sodica, molecola disponibile da tempo, ma che di recente ha ottenuto la rimborsabilità anche per l’indicazione sia della profilassi che del trattamento prolungato della tromboembolia venosa in pazienti adulti con tumori solidi, come unica eparina al momento.

“Tinzaparina sodica consente una miglior gestione, e può essere impiegata in sicurezza anche nei casi di insufficienza renale cronica, dato che non impatta sul metabolismo renale”, spiega il dott. Bartoletti. “È una molecola che da questo punto di vista è più affidabile rispetto alle eparine tradizionalmente impiegate. Inoltre si può usare per lungo tempo”. Nei pazienti oncologici, le politerapie in atto possono interferire con le eparine; anche da questo punto di vista tinzaparina sodica è molto più sicura e maneggevole dato che non necessita di aggiustamenti posologici o di esami del sangue per verificare il tempo di protrombina e l’INR.

“Quindi la tinzaparina manifesta una migliore compliance, una migliore tollerabilità e una migliore gestione nell’insufficienza renale, come già specificato, ma anche in gravidanza, dal momento che non attraversa la barriera emato-placentare”. Oltre ai vantaggi in termini di efficacia, sicurezza e qualità di vita del paziente, la tinzaparina risponde anche ai requisiti di “sostenibilità”, tanto che la Regione Lazio con determinazione del 15 novembre 2021 ha aggiornato il documento di appropriatezza prescrittiva delle EBPM e fondaparinux per includere anche la tinzaparina sodica. “Come medico sottolineo che l’utilizzo su larga scala di un farmaco salvavita, efficace e sicuro potrebbe sollevare la questione della sostenibilità economica, ma rispetto alle altre molecole tinzaparina ha un costo molto inferiore e comporta un netto risparmio di risorse per ospedalizzazione e assistenza sanitaria per la trombosi associata a cancro. Tinzaparina sodica-conclude il dott. Bartoletti- è una molecola che garantisce sicuramente per la medicina generale uno strumento prezioso, da utilizzare secondo le indicazioni degli studi in pazienti che spesso purtroppo hanno patologie serie, che se non correttamente trattate possono andare incontro a complicanze gravissime”.

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.