Tumore del pancreas, dal microbiota una speranza per la diagnosi precoce
a cura di Cesare Peccarisi
Si apre una possibilità di diagnosi precoce in un tumore dove tre pazienti su 4 non sopravvivono a 1 anno dalla diagnosi e solo l’8% arriva a 5 (1): l’adenocarcinoma pancreatico. Il nuovo indicatore diagnostico per questo tumore sarebbe una particolare composizione del microbiota, rilevabile con test delle feci o della saliva.
I fattori di rischio più noti (2) per il tumore al pancreas sono:
- età > 60 anni
- sovrappeso e obesità
- pancreatiti, in particolare quella cronica ereditaria
- diabete
- fumo
- familiarità
- predisposizione genetica (gene BRCA2 implicato anche ne tumore mammario)
- sindrome di Peutz-Jeghers (rarissima)
- sindrome di Lynch
Il principale problema di questa neoplasia resta la sua asintomaticità preclinica che le è valso il soprannome di killer silenzioso perchè la diagnosi arriva quando ormai è troppo tardi: solo il 7% dei casi viene diagnosticato in fase iniziale.
Secondo le linee guida dell’American Gastroenterological Association (3) il 3-5% circa dei casi sono ereditari, mentre il 5-10% è riconducibile a forme familiari. Per tali motivi neri e ispanici americani hanno un rischio maggiore rispetto ai bianchi (4).
Nella sua pauci-sintomaticità il tumore presenta alcuni sintomi più frequenti, ma non patognomonici:
- calo ponderale
- astenia
- nausea/vomito e inappetenza
- diabete (10-20% dei casi)
- dolenzia meso/ipo-gastrica
- frequenti irritatazioni cutanee
- ittero
- nausea
- urine scuro-arancione
Quest’ultimo sintomo è stato appena indicato come red flag da ricercatori di Oxford e Nottingam nell’ambito del QResearch database (5), ma il dato nuovo che vogliamo sottolineare è quello emerso da uno studio condotto da gruppo di ricercatori tedeschi (6) che analizzando saliva e feci dei pazienti, ha individuato un peculiare microbioma in grado di indicare anni prima della comparsa dei sintomi lo sviluppo della neoplasia con un’accuratezza dell’84% che sale al 94% se vi si associa la ricerca dell’antigene carboidratico 19-9, una glicoproteina marker di questo tumore e di quello dei dotti biliari.
Individuata una taxa patogena intestinale associata al rischio di malattia
Ece Kartal, principale autrice dello studio, indica che si tratta solo di un primo passo da approfondire con ulteriori ricerche, ma sottolinea come sia stata individuata una precisa taxa patogena intestinale significativamente associata al rischio di malattia. È caratterizzata da sovrabbondanza di Veillonella, Streptococcus e Akkermansia. Inoltre soggetti sani e malati si differenziano soprattutto per quando riguarda Bacteroidi, Lactobacilli e Bifidobacteri.
L’aver individuato. peraltro in modo non invasivo, conveniente ed efficace una stimmata microbiomica dell’adenocarcinoma pancreatico apre finalmente le porte alla diagnosi precoce e al trattamento tempestivo di una malattia dove finora non esistevano possibilità di prevenzione e di terapie efficaci.
Pochi farmaci disponibili
Il primo marzo AIFA ha chiuso il programma per uso compassionevole dell’olaparib in pazienti colpiti da tumore pancreatico con metastasi e mutazione BRCA 1 e 2. Secondo lo studio POLO questo Parp-inibitore rallenterebbe la progressione tumorale del 47% (7). La decisione dell’AIFA, motivata dall’esiguo numero di pazienti che potrebbero usufruirne, è stata contestata da 230 oncologi di 77 centri italiani che hanno chiesto all’Ente di rivalutare la sua posizione.
Dopo un aumento della sopravvivenza del 15% ottenuto dal precedente farmaco nabpaclitaxel rispetto a gemcitabina (8), con olaparib il 22% dei pazienti a 2 anni risulta libero da progressione di malattia.
I casi di tumore al pancreas sono in crescita in Italia e in Europa
L’importanza di poter instaurare per tempo cure efficaci grazie a una precoce diagnosi finora impossibile è fondamentale dato che dal punto di vista epidemiologico negli ultimi trent’anni in Europa questo è l’unico tumore che non presenta un trend di riduzione. In Italia è in costante crescita con 12.700 casi all’anno: dal 2011 al 2014 è aumentato del 13%.
Aumento confermato a livello europeo da studi più recenti secondo cui risulta l’unico in crescita nella donna (+3,4%) e con un minimo calo nell’uomo (- 0,7%) inferiore comunque rispetto alle altre 10 neoplasie più diffuse (polmone, mamella, colon, ecc.).
La sua mortalità ha superato in Italia quella del cancro mammario (87.300 decessi), con tasso di 8,1 per 100mila negli uomini e 5,9 nelle donne (9). Secondo l’Associazione Italiana dei Registri Tumori AIRTUM (10) nel sesso femminile è la quarta causa causa di mortalità per cancro (7%) e la sesta nel sesso maschile (5%). In Europa passerà al secondo posto entro il 2030.
In USA la situazione non cambia con 49.830 morti attese nel 2022 sui 62.210 pazienti attualmente affetti da questo tumore (11) che in USA rappresenta la 3° principale causa di morte per neoplasia, subito dopo quelle di polmone e colon.
Bibliografia
Nastro viola
Aslanian HR et al. AGA clinical practice update on pancreas cancer screening in high risk individuals: Expert review. Gastroenterology. Published May 13, 2020
Pancreatic Disorders Guidelines
Pancreas, Recent Trends in SEER Age-Adjusted Incidence Rates
Weiqi Liao, et al: OX2: Understanding the pattern of symptoms for pancreatic neuroendocrine neoplasms (PNENs) to improve the early diagnosis of pancreatic cancer: analysis of the QResearch database, medRxiv
Ece Kartal, et al: A faecal microbiota signature with high specificity for pancreatic cancer, Gut microbiota
Talia Golan, et al: Maintenance Olaparib for Germline BRCA-Mutated Metastatic Pancreatic Cancer, N Engl J Med, 2019
Philip A Philip, et al: Nab-paclitaxel plus gemcitabine in patients with locally advanced pancreatic cancer (LAPACT): a multicentre, open-label phase 2 study, The Lancet Gastroenterology and Hepatology, VOL 5, ISSUE 3, P285-294, March 2020
M. Dalmartello, et al: European cancer mortality predictions for the year 2022 with focus on ovarian cancer, Annals of Oncology, January 2022
Banca dati AIRTUM
Hirshberg Foundation for Pancreatic Cancer Research