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Cambiamenti climatici e malattie trasmesse da vettori

Tra i numerosi effetti del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, destano preoccupazione anche i cambiamenti che si stanno osservando nella diffusione e prevalenza delle malattie trasmesse da vettori. E se fino a qualche anno fa le regioni temperate potevano in qualche misura ritenersi immuni, oggi il rischio di diffusione di tali patologie sta crescendo in modo preoccupante

Il riscaldamento dell’atmosfera e altre manifestazioni climatiche come i cambiamenti nelle precipitazioni, con l’aumento delle inondazioni in alcune aree e della siccità in altre, hanno implicazioni importanti sulle malattie trasmesse da vettori (vector-borne disease, VBD). Hanno effetti sugli agenti patogeni (arbovirus, batteri, protozoi, elminti), sui vettori (artropodi quali zecche, zanzare, flebotomi) e sull’ospite. L’aumento delle temperature incide sul comportamento, le caratteristiche fisiologiche e la storia naturale del vettore e del patogeno, e sull’abbondanza e sul comportamento degli ospiti che fungono da serbatoio e dell’ospite definitivo. Una review di Thomson e Stanberry sul New England (1) sollecita l’attenzione sulla emergenza o riemergenza di una serie di malattie infettive trasmesse da vettori che interessano con frequenza crescente anche le zone temperate. Citando un report del Panel intergovernativo sul cambiamento climatico, la prevalenza di patologie come malaria, dengue, malattia di Lyme e infezione da West Nile virus è cresciuta nelle ultime decadi, e un ulteriore aumento è atteso nei prossimi 80 anni se non saranno implementate opportune strategie di controllo (2).

Evidenziamo nelle tabelle che seguono, che riprendono l’analogo schema di Thomson e Stanberry, alcuni esempi rappresentativi di malattie trasmesse da artropodi che sono influenzate dai cambiamenti climatici in corso. Di seguito, un richiamo su quelle che necessitano una maggiore attenzione.

MALARIA. Causata da protozoi, parassiti appartenenti al genere Plasmodium, e trasmessa agli umani da femmine di zanzare anofele infette, è la più mortale e la più studiata tra le malattie da vettore sensibili al cambiamento climatico. A livello mondiale, sono stati attribuiti alla malaria oltre 600mila decessi nel 2020 (3). In molte regioni, la malaria è una malattia stagionale o epidemica che risponde a cambiamenti a breve termine nelle precipitazioni, nell’umidità e nella temperatura. Anche la prevalenza di siccità è in aumento come risultato dei cambiamenti climatici e potrebbe contribuire a ridurre la prevalenza della malaria in alcune regioni. Tuttavia, gli effetti più ampi del cambiamento climatico sui mezzi di sussistenza e sui fenomeni migratori possono aumentare la vulnerabilità a questa malattia e minare l’efficacia delle strategie di controllo, a prescindere dagli effetti diretti del clima sulla trasmissione (1).

DENGUE. La più comune malattia virale trasmessa da zanzare nel mondo si è espansa nelle ultime decadi in risposta al declino dei programmi per il controllo dei vettori e all’aumento dei viaggi e dei commerci globali. Si stima che ogni anno si verifichino 390 milioni di casi in oltre 100 Paesi (4). I quattro sierotipi di virus della dengue sono trasmessi agli umani da femmine infette di zanzare in prevalenza Aedes aegypti e A. albopictus. Si registra una espansione verso nord di queste zanzare e la causa dominante del fenomeno, da qui al 2030, è da attribuire ai cambiamenti climatici.

MALATTIA DI LYME. Causata dal batterio (spirocheta) del genere Borrelia, è la più comune malattia trasmessa da zecche nel mondo, con una sieroprevalenza stimata del 14,5%, più alta nelle regioni temperate dell’Europa centrale e occidentale e dell’Asia orientale (5). Senza un trattamento precoce, l’infezione può causare una malattia cronica multisistemica debilitante. La complessità ecologica di questa malattia è data dall’ampiezza degli ospiti che fungono da serbatoio, che includono mammiferi (es. topi, scoiattoli, alcune specie di cervi), lucertole e uccelli, e dal fatto che il ciclo vitale e la prevalenza dei vettori (zecche Ixodes) è fortemente influenzata dall’abbondanza degli ospiti serbatoio e dalla temperatura atmosferica. L’aumento delle temperature è stato associato con l’espansione delle zecche Ixodes in Canada e in Norvegia e con il corrispondente aumento dei casi di malattia di Lyme.

INFEZIONE DA WEST NILE VIRUS. Questo virus può causare una malattia neuroinvasiva potenzialmente fatale negli uomini e negli animali, in tutto il mondo. L’infezione umana è per la maggior parte asintomatica, ma in rari casi può determinare una malattia grave a rischio per la vita, soprattutto in individui anziani o immunocompromessi. Il virus è parte di un ecosistema complesso centrato su un ciclo di trasmissione uccelli-zanzare che coinvolge oltre 300 specie aviarie e almeno 65 zanzare, vettori del virus. I mammiferi, inclusi gli umani, possono essere infettati in modo incidentale. Si prevede che gli aumenti delle temperature causino uno spostamento della trasmissione della malattia verso nord, come si sta già verificando in Europa. Una trasmissione locale è stata scoperta di recente in Germania dopo condizioni di caldo insolito (6).

Strategie di intervento

Il cambiamento climatico esaspera le disuguaglianze e gli individui che vivono nei Paesi meno sviluppati subiscono il peso maggiore della gran parte delle malattie da vettore. Povertà, abitazioni inadeguate, condizioni igieniche e ambientali scarse e accesso limitato a servizi sanitari di qualità aggravano gli effetti di queste infezioni. Gli investimenti nella sorveglianza e nel controllo dei vettori e delle infezioni specifiche formano la base delle strategie di adattamento a un clima che cambia, e possono portare a miglioramenti nella consapevolezza pubblica e nella individuazione, prevenzione e trattamento delle VBD.

La FIGURA 1 riporta le strategie di comunità e individuali evidenziate nella review del New England. Le manifestazioni cliniche non specifiche di molte VBD rendono spesso la diagnosi difficile. L’educazione del personale sanitario è necessaria, in particolare nelle regioni nelle quali queste malattie sono di nuova o prevista emergenza, e dovrebbe essere specifica per il contesto e per la malattia. Diventano cruciali dunque, gli investimenti nei programmi di controllo dei vettori e in nuove forme di approccio, come i vaccini (B).

FIGURA 1 Strategie chiave di adattamento per rispondere
alle malattie trasmesse da vettori

Fonte: modificata da Thomson MC, Stanberry LR. N Engl J Med 2022; 387: 1969-78

Conclusioni

Molti vettori di agenti patogeni stanno espandendo il loro range di latitudine e di altitudine e la lunghezza della stagione durante la quale sono attivi. Si prevede che questo andamento continuerà in relazione a un clima sempre più caldo. Le strategie di adattamento al cambiamento climatico sopra menzionate non saranno utili come soluzioni a lungo termine senza una implementazione urgente degli sforzi per mantenere la temperatura globale sotto soglie critiche.

Bibliografia

  1. Thomson MC, Stanberry LR. Climate change and vector borne diseases. N Engl J Med 2022;387:1969-78.
  2. Intergovernmental Panel on Climate Change. Climate change 2022: impacts, adaptation and vulnerability. 2022 https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg2/.
  3. Jagannathan P, Kakuru A. Malaria in 2022: increasing challenges, cautious optimism. Nat Commun 2022;13:2678.
  4. Zeng Z, Zhan J, Chen L, et al. Global, regional, and national dengue burden from 1990 to 2017: a systematic analysis based on the Global Burden of Disease Study 2017. EClinicalMedicine 2021;32:100712.
  5. Dong Y, Zhou G, Cao W, et al. Global seroprevalence and sociodemographic characteristics of Borrelia burgdorferi sensu lato in human populations: a systematic review and meta-analysis. BMJ Glob Health 2022; 7: e007744.
  6. Pietsch C, Michalski D, Münch J, et al. Autochthonous West Nile virus infection outbreak in humans, Leipzig, Germany, August to September 2020. Euro Surveill 2020; 25:2001786.
Piera Parpaglioni

Medico, divulgatore scientifico.