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celiachia cuore

Celiachia, rischio cardiovascolare più alto, anche in assenza di fattori di rischio

Diverse ricerche, negli anni passati, hanno segnalato la possibilità che i celiaci abbiano un rischio aumentato di sviluppare una malattia cardiovascolare (CV).

Un nuovo studio, appena pubblicato sul British Medical Journal, aggiunge un tassello importante al quadro delle conoscenze sul rapporto fra celiachia e salute del cuore. La ricerca, condotta su un’ampia popolazione, ha dimostrato che nei soggetti celiaci, anche se si riscontra una minore incidenza dei fattori di rischio noti, è maggiore il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare rispetto alla popolazione non celiaca.

Uno studio osservazionale prospettico su un’ampia popolazione

Lo studio, condotto da ricercatori delle università di Oxford e Cambridge (UK), ha utilizzato i dati clinici della UK Biobank, circa mezzo milione di persone con un’età tra 40 e 69 anni provenienti da Inghilterra, Scozia e Galles, arruolati tra il 2006 e il 2010.

L’obiettivo della ricerca era verificare se le persone con malattia celiaca rispetto ai soggetti non celiaci avessero un rischio maggiore di sviluppare malattie CV, incluse ischemia, infarto del miocardio e ictus.

Nel database della UK Biobank (469.095 adulti) sono stati identificati 2.083 soggetti celiaci, senza malattie CV all’inizio dello studio. Nell’arco di 12 anni sono state registrate complessivamente 40.687 diagnosi di malattie CV. Circa 218 di questi casi si sono verificati in persone con malattia celiaca, equivalenti a un tasso annuo di 9 /1000 persone (IC 95% 7,9-10,3), rispetto a un tasso annuo di 7,4/1000 persone (IC 95% 7,9-10,3) nei soggetti non celiaci.

I celiaci avrebbero quindi un rischio di malattie cardiovascolari superiore del 27 % (HR 1,27 IC 95% 1,11-1,45) rispetto ai non celiaci. Un rischio che arriva al 34% in più nelle persone che avevano la celiachia da 10 o più anni. Queste associazioni sono state confermate per cardiopatia ischemica e infarto del miocardio, mentre non c’era nessuna evidenza di un’associazione tra malattia celiaca e maggiore rischio di ictus.

L’altro dato importante rilevato da questo studio è che nei celiaci il rischio CV aumentato non corrisponde a una maggiore incidenza dei fattori di rischio noti. Infatti i soggetti celiaci in questo studio, rispetto ai non celiaci avevano meno probabilità di essere sovrappeso, ipertesi, fumatori e con valori di colesterolo alto.

Nel complesso i celiaci rispetto ai non celiaci avevano una maggiore probabilità di avere un punteggio di rischio CV ideale (23% vs 14%). Tuttavia, confrontando le persone con fattori di rischio CV sotto controllo (punteggio di rischio CV ideale) i celiaci avevano un rischio CV aumentato del 60% rispetto ai non celiaci.

Considerare il rischio CV nei celiaci anche se il punteggio di rischio è basso

Questi dati evidenziati da uno studio osservazionale, come fanno notare gli autori, non stabiliscono un rapporto di causa-effetto tra celiachia e rischio CV. Inoltre non è chiaro quale può essere il ruolo della dieta senza glutine in questo contesto. Tuttavia, lo studio segnala l’importanza di tenere sotto controllo la salute cardiologica delle persone con malattia celiaca.

Gli autori scrivono:

questo studio evidenzia l’importanza di considerare le malattie cardiovascolari una potenziale complicanza della malattia celiaca. Sono necessarie ulteriori ricerche sui driver e sui meccanismi di questa associazione.”

E aggiungono:

dato l’aumento dei tassi d’incidenza di malattie cardiovascolari che abbiamo riscontrato nelle persone con malattia celiaca che hanno un punteggio di rischio CV ideale e moderato, i medici dovrebbero informare i pazienti celiaci sul possibile aumento dei rischi per la salute del cuore e decidere insieme a loro le azioni da intraprendere per tenerlo sotto controllo.”

In collaborazione con Dr. Schär

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.