Colonscopia di screening: l’intervallo tra gli esami si può estendere
Secondo uno studio condotto in Germania, la prevalenza di adenomi e tumori avanzati a 10 o più anni dopo referto negativo è bassa
È stato dimostrato che la colonscopia di screening riduce l’incidenza e la mortalità del cancro del colon-retto (CRC) consentendo l’individuazione e la rimozione delle lesioni precancerose. Si discute tuttavia su quale possa essere l’intervallo ideale tra due esami successivi e in particolare se l’attuale intervallo di 10 anni, gravato da un non indifferente impatto di costi, possa essere prolungato. Per affrontare la questione, Thomas Heisser, del Centro tedesco di ricerca sul cancro a Heidelberg, in Germania, ha condotto con alcuni colleghi un’analisi del registro nazionale delle colonscopie di screening, condotte tra gennaio 2013 e dicembre 2019 sulla popolazione generale tedesca di 55 anni o più dal 2002.
Bassa percentuale di adenomi e tumori avanzati a 10 anni da una colonscopia di screening negativa
Sono stati identificati 120.298 partecipanti a ripetute colonscopie di screening di 65 anni o più che avevano avuto una precedente colonscopia di screening negativa almeno 10 anni prima. I risultati sono stati confrontati con tutte le colonscopie di screening effettuate a 65 anni o più nello stesso periodo (1,25 milioni). I dati sono stati analizzati da marzo a luglio 2022 con l’obiettivo di stimare la prevalenza di adenomi e tumori avanzati (ADN).
Dei 120.298 partecipanti, 72.349 (60,1%) erano donne. Dall’analisi statistica è emerso che la prevalenza di ADN era del 3,6% e del 5,2% tra le donne e gli uomini 10 anni dopo una colonscopia di screening negativa e aumentava gradualmente al 4,9% e al 6,6%, rispettivamente, tra coloro che avevano avuto una colonscopia negativa 14 anni o più prima, rispetto al 7,1% e all’11,6% tra tutte le colonscopie di screening.
La prevalenza sesso-specifica ed età-specifica di ADN nelle colonscopie ripetute condotte 10 o più anni dopo una colonscopia negativa è stata costantemente inferiore di almeno il 40% tra le donne rispetto agli uomini, più bassa nelle età più giovani rispetto a quelle più avanzate e molto più bassa rispetto a tutte le colonscopie di screening (rapporti di prevalenza standardizzati per i tumori: 0,22-0,38 tra le donne, 0,15-0,24 tra gli uomini; rapporti di prevalenza standardizzati per le ADN: 0,49-0,62 tra le donne, 0,50-0,56 tra gli uomini).
I risultati di questo studio trasversale suggeriscono che la prevalenza di ADN nelle colonscopie di screening effettuate 10 o più anni dopo una colonscopia di screening negativa è bassa. L’estensione degli intervalli di screening decennali attualmente raccomandati potrebbe essere dunque giustificata, soprattutto per le donne e i giovani senza sintomi gastrointestinali.